Sabato notte a Calais: “Siamo pronti a morire. Aprite le frontiere.”

Tradotto da Rabble

CALAIS, FRANCE - AUGUST 03:  A man attempts to climb a security fence beside train tracks near the Eurotunnel terminal in Coquelles on August 3, 2015 in Calais, France.  Hundreds of migrants are continuing to attempt to enter the Channel Tunnel and onto trains heading to the United Kingdom.  (Photo by Rob Stothard/Getty Images)

CALAIS, FRANCE – AUGUST (Photo by Rob Stothard/Getty Images)

Sotto potete trovare il video e il rapporto completo da Calais Migrant Solidarity. Ieri sera 250 persone hanno camminato dalla “giungla” fino all’ingresso dell’Eurostar con l’intenzione di entrare nel tunnel e attraversarlo a piedi per raggiungere l’Inghilterra. Sono stati fermati dai gendarmi, dalle truppe armate e dalle nuove recinzioni rinforzate con l’elettricità. Prima di essere fermati dai gas lacrimogeni, i migranti scandivano i nomi dei morti e cantavano: “Siamo pronti a morire. Basta violenza. Aprite le frontiere”. Vista l’impossibilità di proseguire, le persone hanno ideato un nuovo piano e quindi hanno bloccato l’autostrada che porta al tunnel, dove sono rimasti per oltre 3 ore prima di essere nuovamente inseguiti e scacciati dai manganelli e dal gas.

2 agosto 2015
Una notte di forza collettiva dei migranti e la dura repressione della polizia.

Sabato sera è stata una notte estremamente incoraggiante ma nello stesso tempo sconfortante qui a Calais. Un gruppo di 250 migranti si è organizzato per provare ad entrare nell’Eurotunnel, non salendo a bordo di un treno ma percorrendo a piedi la lunghezza del tunnel fino in Inghilterra. Hanno camminato per ore arrivando vicino all’ingresso del tunnel e sono riusciti a violare il primo livello di barriere per poi “sbattere” contro il muro recentemente rinforzato che è elettrificato e sormontato dal filo spinato. Il gruppo si è poi diretto verso il recinto e ha iniziato a cantare all’unisono. Chiedevano il diritto di poter circolare ovunque essi desiderino, di vivere dignitosamente a Calais, e che cessi subito la violenza della polizia. Hanno anche urlato i nomi di coloro che sono morti negli ultimi mesi tentando la traversata nell’Eurotunnel, accusando di quelle morti la polizia e i politici le cui scelte stanno mettendo in atto.

Il gruppo di migranti era numeroso e forte, ma dall’altra parte della barricata è stato fronteggiato da molti gendarmi e anche dai militari francesi che esibivano in bella mostra le loro mitragliatrici. Le urla del gruppo sono continuate per circa un’ora fino a quando hanno cominciato a spingere per cercare di abbattere la recinzione. Le persone sono scese dalla collina e formavano una fila su un punto ripido costituito da ghiaia. Quelli in basso, più vicino al recinto, hanno iniziato a cercare di farsi strada spingendo le recinzioni quando improvvisamente i gendarmi hanno rilasciato una quantità incredibile di ‘gas lacrimogeno’ sulla folla. Non è ancora chiaro che tipo di gas sia stato usato; dopo averlo “sperimentato” e dopo aver parlato con le persone, si può dire che era molto potente; molto più del tipico gas CS e infatti ha dipanato i suoi effetti anche in cima alla collina lontano da dove è stato spruzzato. Tra i suoi effetti la mancanza di respiro e una sensazione di panico che suggeriscono che potrebbe essere stato usato il gas CR. Dopo l’attacco c’erano diverse persone sdraiate a terra prive di sensi. L’uso di gas qui e in particolare il CR (se è quello usato) è completamente inutile e irresponsabile. Il panico creato dal gas ha causato una fuga precipitosa su per la collina, ma il terreno era così franoso che le persone cadevano una sull’altra cercando di allontanarsi dal veleno. Era difficile respirare, vedere, o spostarsi in quella zona e molte persone si sono fatte male cercando di sfuggire dal gas verso uno spazio aperto. Tuttavia, il gruppo, dopo essersi ripreso dall’attacco, si è ricompattato e ha tenuto un’assemblea su cosa fare dopo, decidendo di occupare la strada che porta al terminal merci dell’Eurotunnel, il loro obiettivo, per bloccare il traffico fino a quando non sarebbero stati ascoltati.

Il gruppo ha camminato per circa un’ora dalle recinzioni all’ingresso del tunnel dal bivio dell’autostrada al terminal dell’Eurotunnel. Sono arrivati ​​alle 3 del mattino circa e hanno occupato la strada bloccando i camion all’entrata del terminal (dell’Eurotunnel). Hanno ripreso i loro canti e urlato le richieste. Quando i due furgoni di CRS che si sono presentati hanno cercato di spostarli, tutto il gruppo si è seduto in mezzo alla strada e ha iniziato a cantare ancora più forte. La polizia è stata costretta a smettere di cercare di spostarli e si è limitata, ad osservare la protesta pacifica di 150 migranti che reclamavano i loro diritti, la dignità e la possibilità di circolare liberamente. La strada è stata occupata per circa tre ore. Il gruppo ha continuato a cantare e gridare, guidato da una donna che ripeteva che la frontiera doveva aprirsi per loro e per fermare le morti a Calais. La polizia ha tollerato la protesta pacifica fino a quando, intorno alle 6, sono arrivati nuovi reparti di CRS. Il Commissario di Calais ha parlato con le persone e ha chiesto al gruppo di disperdersi. Mentre il gruppo iniziava a lasciare l’autostrada i CRS si sono spazientiti e hanno iniziato a spingere la gente fuori. Il gruppo è avanzato il più velocemente possibile, ma dovendo superare molti guardrail ci è voluto del tempo. La polizia ha quindi iniziato a spintonare le persone oltre il recinto e ha spruzzare gas CS. Dopo aver sgomberato la strada, le persone si stavano disperdendo pacificamente quando ad un tratto c’e’ stato un fischio. I CRS hanno iniziato a correre dietro i due gruppi che avevano preso direzioni diverse. Hanno picchiato chiunque fosse a portata di mano durante l’inseguimento. Hanno spruzzato il gas CS contro le persone che scappavano, un ufficiale ha messo il braccio intorno al collo di qualcuno che scappava per spruzzare loro il gas direttamente in faccia. Si è trattato di un atto insensato e un attacco sadico sulle persone che partecipavano a una protesta pacifica.

Quello che abbiamo apprezzato della nottata, nonostante la dura repressione, è stata la forza che il gruppo ha avuto non solo nel cercare di raggiungere l’Eurotunnel, ma anche per organizzare il blocco dell’autostrada. Da segnalare la differenza nell’uso di tattiche poliziesche dato il livello di attenzione meditica dell’accaduto. Al tunnel c’erano numerose troupe video e così la polizia per la maggior parte non ha attaccato tranne quando ha gasato l’intero gruppo di manifestanti. Invece durante lo sgombero che ha avuto luogo la mattina dopo, quando le troupe televisive erano andate a dormire, la violenza è stata brutale. Nel caso qualcuno si dimentichi che la violenza continua ogni giorno, ma anche la resistenza.

Open the border! Stop violence!

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