Stamattina ci siamo svegliati con la notizia che gli sbirri e la digos avevano fatto irruzione all’interno dell’Asilo occupato e dell’occupazione di via Lanino per una operazione repressiva nei confronti della lotta contro gli sfratti, e in particolare dall’area anarchica.
Vengono contestati dai P.M. Manuela Pedrotta e Antonio Rinaudo 27 episodi relativi alla lotta contro gli sfratti commessi in Torino dal settembre 2012 al gennaio 2014.
Sono in corso perquisizioni in diverse città (una si appena conclusa a Roma), e in due case occupate di Torino ( Asilo e via Lanino). Gli inquisiti sono 111, tra inquilini e solidali, questi ultimi per la maggior parte di area anarchica.
Da quanto scritto sugli atti si evince che il dr. Cristiano Trevisan, giudice per le indagini preliminari, ha disposto 18 misure cautelari di cui 11 arresti in carcere e 7 ai domiciliari. Altre 12 misure restrittive tra obblighi o divieti di dimora e firme giornaliere sono stati notificati a compagni e compagne.
Paolo, Fabio, Andrea, Nico, Nico, Francesco, Claudio, Michele, Toshi, Daniele, Beppe, tratti in arresto in carcere, e Gabrio, Marianna, Marco, Maria, Simona e Chiara per cui sono stati chiesti i domiciliari sono accusati/e ognuno/a di differenti reati, tra i quali quelli ritenuti più gravi, e secondo la procura commessi in concorso, sono: violenza aggravata e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza aggravata, sequestro di persona, estorsione.
Questi i capi di imputazione: art. 81 cpv., 110, 337, 339, 341 bis, 594, 605, 610, 629, 633, 635 c.p.
Le motivazioni degli arresti sono legate alla pericolosità sociale degli arrestati, ovvero al pericolo di reiterazione derivante dalla sistematicità e dalla previa programmazione degli episodi delittuosi sopra descritti, l’oggettiva gravità dei reati per cui si procede, le numerose pendenze specifiche a carico degli indagati, di fatto di essere un movimento di lotta organizzato in grado di bloccare per un lungo periodo l’esecuzione di sfratti nella zona di Torino Nord.
In questo momento non si sa in quali carceri saranno reclusi i compagni; appena possibile vi forniremo aggiornamenti.
Si tratta fondamentalmente un’inchiesta politica imbastita con la pretesa di compiacere i grandi poteri della città: palazzinari, banchieri, cementificatori e Partito Democratico, che notoriamente a Torino si sovrappongono e si miscelano senza soluzione di continuità.
Emerge quindi in tutta chiarezza il tentativo di sedare a colpi di misure cautelari chi, in diversi quartieri cittadini, promuocve l’autorganizzazione di sfruttati e sfrattati nella riappropriazione di spazi abitativi, nella lotta contro la gentrification, contro la speculazione edilizia e contro i soggetti politici e finanziari che saccheggiano ovunque le nostre esistenze.
Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti le compagne e tutti i compagni colpiti dall’ennessima operazione repressiva dello stato e ribadiamo che la lotta non si arresta!
Ricordando che l’Asilo non è stato sgomberato vi invitiamo a partecipare oggi alle 17 e 30 all’assemblea; a seguire una cena benefit per i reclusi.
Liberetutti!