San Ferdinando (RC) – Sentenza per il 22 marzo 2017: la vostra repressione moltiplica le lotte!

Fonte: Campagne in lotta

Ieri è arrivata la sentenza dell’udienza in primo grado per due nostre compagne imputate nel processo per la giornata di lotta del 22 Marzo 2017 a San Ferdinando (RC): sono state condannate rispettivamente a 4 e 2 mesi. Quel giorno infatti, per la terza volta dall’inizio dell’anno gli abitanti della tendopoli scendevano in strada, insieme ad alcune/i solidali, per dire basta ai continui controlli e retate – che andavano avanti da mesi in diversi comuni della Piana di Gioia Tauro – e agli sgomberi dei ghetti, senza reali soluzioni alternative.

Il coraggio e la determinazione delle persone che abitavano la baraccopoli calabrese non è riuscita però a fermare lo sgombero, avvenuto nel 2019 con uno schieramento di forze dell’ordine degno di uno scenario di guerra, per poi deportare le persone in un’altra vicina tendopoli, con dispositivi biometrici e telecamere di sicurezza. Inoltre, è di pochi mesi fa la notizia dell’inizio dello smantellamento anche di quest’altro campo, a cui ancora una volta si sta rispondendo con una grande e generosa resistenza. La stessa che negli anni abbiamo visto e sostenuto non solo nei ghetti in Calabria, ma anche in Puglia, così come in Piemonte.

Mentre lo Stato sgombera, deporta, contagia, uccide e poi punisce chi si oppone a questa violenza, ci rivendichiamo quella giornata di lotta del 2017, e tutte quelle che sono seguite e ne seguiranno, fanno parte di noi, e sappiamo bene che solo lottando si cambiano le cose.

Ancora una volta è chiara l’intenzione di punire e inibire ovunque chi alza la testa, chi riprende le strade, chi non accetta di vivere sfruttato e controllato: gli esempi sono innumerevoli, da Nord a Sud, dalle campagne, ai magazzini della logistica, alle occupazioni abitative, dai centri di accoglienza alle navi quarantena, ai CPR alle carceri.

E’ giunta l’ora di rispondere in maniera collettiva, forte e determinata alla repressione che da anni colpisce chi lotta e costruisce relazioni solidali, le armi più potenti e spaventose al mondo. Alla repressione risponderemo con sempre più unità e moltiplicando le lotte.

SOLIDARIETÀ ALLE PERSONE CHE VIVONO E LOTTANO NEI GHETTI!

SOLIDARIETÀ ALLE COMPAGNE, CHI LOTTA NON E’ MAI SOLO!

SANATORIA PER TUTTI, REPRESSIONE PER NESSUNO

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