Da lunedì le prime 16 persone sono in viaggio, a bordo del pattugliatore Libra, deportate verso i centri in Albania. La notizia ha destato molte critiche, spesso ipocrite perché il governo italiano non ha fatto altro che riprodurre in Albania l’intero sistema integrato di selezione, gestione e detenzione delle persone immigrate, attivo da anni in Italia nell’accettazione generale: un centro di prima accoglienza/hotspot, dove identificare e selezionare, un centro dove attendere l’esito delle domande d’asilo, un CPR dove recludere chi riceve un diniego e infine un carcere per chi protesta.
Negli stessi giorni sono sbarcate in Italia più di 1.000 persone che si trovano ad affrontare lo stesso iter di controllo e repressione: segregazione negli hotspot di Lampedusa e Porto Empedocle, CPR come quello di Trapani, dove sono state direttamente recluse 22 persone sbarcate a Marsala, e infine le carceri per chi viene accusato di essere uno scafista e per le persone ritornate in Italia dopo un decreto di espulsione.
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