Blocchi stradali e proteste, attuati dai migranti confinati nei diversi tipi di centri (CPSA – Centri di primo soccorso e Accoglienza, CDA – Centri di accoglienza, SPRAR – Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, CARA – Centri di accoglienza per Richiedenti Asilo) si susseguono praticamente ogni giorno. La maggior parte di queste proteste rimangono nascoste nelle pagine della stampa locale e probabilmente molte altre non raggiungono gli onori della cronaca: ciò favorisce la repressione poliziesca delle singole proteste isolate e impedisce l’affermazione dei contenuti generali di queste lotte. Nelle cronache dei media è praticamente assente la voce dei migranti protagonisti delle proteste e delle rivendicazioni: si riportano gli eventi come problemi di “ordine pubblico” con un minimo o alcun approfondimento della situazione, e quindi il contenuto degli articoli va sempre preso con beneficio d’inventario.
Ci siamo chiesti se abbia un senso riportare la semplice cronaca giornalistica di queste proteste : quello che forse è utile affermare è che queste proteste, proprio perché non seguono un filo tenuto in piedi dai media, hanno sicuramente delle ragioni specifiche ma che sommate danno un quadro chiaro dell’oppressione del sistema di controllo delle migrazioni e del business.
Invitiamo tutti a sostenere queste lotte, ad estendere la circolazione delle notizie, ad organizzare forme di solidarietà attiva e a segnalare atti repressivi.
A Genova, nel Centro di Accoglienza per rifugiati Auxilium di via Gagliardi, un ventottenne maliano viene espulso dal centro. Ieri, con altri solidali, ha protestato contro questo provvedimento e il tutto si è risolto con l’arrivo della polizia, l’arresto di quattro persone e la denuncia per altre sette.
Stamattina, a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, i circa 100 richiedenti asilo presenti da quasi un anno nell’ex albergo Villa Angelina, hanno protestato bloccando il traffico veicolare , come protesta per la mancata assistenza sanitaria . L’edificio è stato “blindat” da polizia e Digos. Per comprendere il clima che si respira in zona, ricordiamo che sempre a Castellammare, tre settimane fa, un altro centro, l’Asharam, aveva subito un attacco incendiario di “matrice xenofoba o camorristica”.
Sempre stamattina una cinquantina di migranti hanno creato una barricata sulla strada provinciale 5, davanti l’ingresso del CARA di Pian del Lago (Caltanissetta) dove sono confinati, bloccando l’ingresso e l’uscita della struttura per protestare contro i ritardi nell’audione della commissione che dovrà valutare il loro “status” di rifugiati. Il centro è gestito dalla cooperativa Auxilium , che gestisce anche l’adiacente CIE, dove le rivolte e i tentativi di fuga sono all’ordine del giorno.
Un’analoga e coordinata protesta si è tenuta nelle vicinanze, nell’ IPAB ( Istituto di Beneficenza e Assistenza) di San Cataldo.
Per chi prova a fuggire da questi centri ci sono i continui controlli attuati ormai dovunque sui treni, come a Foligno, dove ieri 4 minori migranti sono stati fermati dalla Polfer.