Dopo l’allagamento di alcune sezioni del Centro d’identificazione ed espulsione ed il conseguente trasferimento di alcuni detenuti da un’area all’altra della sezione maschile, da ieri scale e pennelli non passano inosservati ai ragazzi detenuti.
La curiosità è presto soddisfatta: sfugge la notizia di qualche parlamentare in arrivo per la prossima settimana.
Qualche pennellata ed il Cie, gestito dalla cooperativa Auxilium, sarà pronto ad accogliere la delegazione che, come in ogni luogo di detenzione, tra le promesse misericordiose nello scenario predisposto dall’ente gestore, rilascerà dichiarazioni alla stampa.
A quanto pare non verranno ripristinati i riscaldamenti e l’acqua calda dove mancano e non smetterà di piovere nelle altre gabbie.
Mentre il governo annuncia di voler riformare i luoghi di detenzione per migranti, mentre una mozione per la chiusura del Cie romano arriva sul tavolo della Regione Lazio, l’importante per la cooperativa Auxilium è non perdere la faccia e continuare a garantirsi la possibilità di gestire vecchi e nuovi campi d’internamento etnico.
Nel Cie di Ponte Galeria sono attualmente recluse 80 persone, 17 donne e 63 uomini.
I lager non si possono umanizzare, chiudiamoli.