S. ha 17 anni e si trova internato nel Cie di Ponte Galeria dal 15 febbraio.
Nonostante il silenzio totale riguardo quest’ennesimo episodio, a parte un comunicato dell’ASGI totalmente ignorato dalla stampa di regime, conosciamo perfettamente le responsabilità vicine e lontane.
L’operazione di guerra “Mare Nostrum” continua ad intercettare imbarcazioni con a bordo persone come S., reduci da viaggi lunghissimi e da violenze continue. Lampedusa continua ad essere il territorio di smistamento dei/delle nuovi/e arrivati/e in centri di detenzione e il Cie di Ponte Galeria sembra essere il favorito per l’internamento di chi dell’Europa ha solo visto gabbie e militari. La direzione del lager per migranti alle porte di Roma, ancora della cooperativa Auxilium dopo un contratto scaduto a febbraio 2013 prorogato continuamente dalla Prefettura, copre nel silenzio la reclusione di S., nonostante il ragazzo lamenti gravissimi disagi. L’intero team di aguzzini in servizio nel Cie, con la bocca tappata, prova a lavarsi la coscienza con inutili “pacche sulle spalle” del ragazzo. L’ospedale Grassi di Ostia dimostra la totale connivenza con il sistema d’oppressione dello stato italiano, firmando il certificato che ha decretato la prigionia di S. La scusa riportata dal medico in servizio, di cui ovviamente tutti sanno l’identità, è che “dalla radiografia dell’osso, il ragazzo presto sarà maggiorenne”.
Riportiamo un brevissimo stralcio del comunicato suddetto, l’unico, ripetiamo, a prendere parola riguardo:
“Ha 17 anni ed è stato ritrovato in mare il 15 febbraio scorso nel corso dei pattugliamenti nel contesto dell’operazione Mare Nostrum, mentre tentava la traversata del Mediterraneo diretto dalla Libia verso le coste italiane. Ora si trova in un CIE a Roma.
“Siamo venuti a conoscenza di una gravissima violazione del diritto d’asilo grazie ad una segnalazione arrivata al Centro Operativo per il Diritto all’Asilo”, dichiara l’associazione SenzaConfine, coordinatrice del Centro attivato a fine 2013 con il supporto di ASGI e di Laboratorio 53.
Insieme agli altri passeggeri dell’imbarcazione sulla quale viaggiava, S.O. è stato trasferito a bordo di una nave militare che li aveva avvistati e lì direttamente sottoposto a fotosegnalamento; i suoi dati sono stati in quel momento trascritti erroneamente dalle autorità di polizia e, nonostante lui si fosse dichiarato più volte minore, è stato emesso nei suoi confronti un decreto di respingimento differito a cui è seguito il suo diretto trasferimento presso il CIE di Ponte Galeria, dove risulta trattenuto, insieme ai connazionali con i quali stava viaggiando, dal 19 febbraio.
“Si tratta di violazione di fondamentali principi del diritto internazionale ed interno quali quelli del favor minoris e di non refoulement, operata da diversi attori istituzionali ed in primo luogo dalle autorità di polizia attive nel contesto dell’operazione “umanitaria-militare” Mare Nostrum” afferma l’avv. Salvatore Fachile dell’ ASGI .
Risulta grave che le autorità coinvolte – la Questura di Ragusa, che ha emesso il provvedimento, la Questura di Roma, competente per il suo trattenimento e la competente autorità giudiziaria – non abbiano spontaneamente provveduto a riconoscere l’ età dichiarata di S.O., il quale si trova in evidente stato di shock anche a causa dei gravissimi episodi di violenza di cui è stato vittima in Libia poco prima della sua fuga.“