Nella più totale indifferenza dei media, è morto il 30 aprile Majid il ragazzo di origine marocchina caduto dal tetto del lager di Gradisca lo scorso agosto quando una pioggia di lacrimogeni cadde sui migranti colpevoli di voler festeggiare la fine del Ramadan guardando il cielo e non le sbarre o le protezioni di plexiglass del Cie.
Passato l’interesse iniziale e gli articoli sui giornali, esaurite le proteste dei deputati di quel partito democratico che i Cie li ha introdotti e adesso ne parla come se non avesse alcuna responsabilità in materia, ci troviamo in piena campagna elettorale con i sorci verdi che fanno i presidi davanti ai Cie e rilasciano dichiarazioni (queste si subito riportate dai pennivendoli di regime sui quotidiani) definendoli alberghi a 5 stelle mentre di Cie si continua a morire.
Con Majid nel cuore rinnoviamo la nostra solidarietà ai migranti che lottano per distruggere con ogni mezzo a loro disposizione questi moderni lager e il nostro odio per qualsiasi gabbia, cie e galera.
Di Cie e galere solo macerie!
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