4 persone in ospedale. E’ questo il bilancio di una giornata durante la quale le forze dell’ordine sarebbero intervenute con idranti, cariche, e anche facendo irruzione nelle stanze, per reprimere la protesta degli oltre 800 richiedenti asilo che da questa mattina avevano bloccato i cancelli del Cara di Castelnuovo di Porto, impedendo agli operatori di entrare o uscire dalla struttura. Secondo quanto riferisce una nota agenzia di stampa la protesta sarebbe ancora in corso e 8 persone sarebbero state fermate.
La protesta sarebbe nata a causa delle condizioni di “accoglienza” messe in campo dal nuovo ente gestore della struttura, la cooperativa Auxilium, che secondo quanto denunciato dai richiedenti asilo presenti nella struttura non avrebbe mai distribuito il pocket money, ossia 2,50 al giorno a persona corrispondenti ad alcuni prodotti. Inoltre, sarebbe stato eliminato l’autobus che garantiva il trasporto delle persone, e non ci sarebbe più l’ambulanza. Non solo: la qualità dei pasti sarebbe peggiorata, e addirittura non ci sarebbe più il servizio di assistenza legale e mediazione culturale, imprescindibili per seguire le pratiche di richiesta di protezione. L’eliminazione di tali servizi è di una gravità impressionante se si pensa che, in mancanza di assistenza legale o di mediazione, possono anche saltare appuntamenti fissati mesi fa con la Questura.
Inoltre tutti i servizi per la cui assenza è in atto la protesta dei richiedenti asilo spettano obbligatoriamente all’ente gestore in quanto rappresentano i doveri derivanti dal bando di gara.
Certo c’e’ poco da stupirsi se si considera che la Cooperativa Auxilium ha in carico anche i servizi all’interno del lager di Ponte Galeria, dove ieri un ragazzo di origine tunisina si è cucito la bocca per protestare contro la sua deportazione in Italia dal Lussemburgo (a causa della norma prevista dal regolamento di Dublino) e contro la sua detenzione (il ragazzo sostiene di essere affetto da disagio pschico). La protesta è rientrata dopo un’ora quando il ragazzo ha acconsentito a farsi togliere il filo.
Segnaliamo inoltre che oggicirca 150 migranti reclusi nel centro di accoglienza di Valderice hanno inscenato una protesta bloccando in un primo tempo la strada adiacente alla struttura e barricandosi all’interno del centro in un secondo momento per protestare contro i tempi lunghissimi che servono per ottenere lo status di rifugiato politico.
Solidarietà con i migranti che lottano per la loro libertà.
No a sbarre, gabbie e galere!
Breve racconto andato in diretta su Radio Ondarossa con un corrispondente sul luogo.