Si torna a parlare di un Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) in Toscana.
Nei giorni scorsi un noto quotidiano locale ha riportato la notizia di un “sopralluogo tecnico” a Sesto Fiorentino (FI) da parte di fdo, vigili del fuoco, tecnici della Prefettura, Asl, per capire se ci fossero le condizioni per adibire una struttura al momento inutilizzata a Centro di Identificazione ed Espulsione per circa 300 posti.
Non è la prima volta che in Toscana si parla di Cie.
Già nel 2008 si iniziò a parlare di un Cie nell’hinterland fiorentino, prima a Lastra a Signa poi a Campi Bisenzio.
Si effettuarono anche dei sopralluoghi individuando anche un’area precisa (detta ex-Hangar).
Nel 2010 l’allora ministro dell’interno Maroni ufficializzò la notizia che girava da qualche anno indicando Campi Bisenzio come una delle 10 località che avrebberò ospitato i CIE di nuova istituzione.
Si apri anche un ridicolo dibattito con le istituzioni regionali e locali toscane, disponibili ad ospitare un Cie ma “alla toscana”, un Cie “buono”.
Ci fu una capillare e diffusa mobilitazione di compagni e antirazzisti che dettero vita a ToscanaNoCie, una campagna di carattere regionale tesa a denunciare cosa fossero realmente i Cie e ad opporsi alla costruzione di qualsiasi tipo di Cie in qualsiasi zona della Toscana (una delle poche regioni che ancora era priva di queste infami strutture)
Alla fine l’ipotesi sembrò lentamente tramontare. Difficile dire perchè. Problemi interni al governo, l’area individuata non certo adatta (era da sminare -essendo un ex poligono di tiro- e oltretutto cassa di espasione per il fiume Bisenzio), le mobilitazioni sul territorio…fatto sta che che di Cie in Toscana non si è più parlato per anni, fino a un paio di giorni fa.