Secondo quanto riportato dal movimento antirazzista e antifascista KEERFA martedì 2 settembre i MAT (i reparti anti sommossa greci) hanno selvaggiamente malmenato i detenuti del centro di detenzione per migranti di Amygdaleza in Grecia.
La causa del brutale pestaggio, che avrebbe causato diversi feriti con teste spaccate tra i reclusi, sarebbe stata la decisione di due aguzzini di interrompere la preghiera di alcuni detenuti ai quali sarebbero stati rivolti pesanti insulti dagli stessi poliziotti solo perchè avevano chiesto un paio di minuti per poter concludere prima della conta. Il pestaggio sarebbe proseguito anche nelle celle e sarebbe avvenuto alla presenza del direttore del lager per migranti.
La polizia avrebbe invece confermato alucni disordini durante la conta smentendo la presenza di feriti; nella replica a queste dichiarazioni KEERFA, che chiede la sospensione di ogni atto di violenza contro i migranti e la chiusura dei lager della democrazia, sostiene di avere a disposizione l’audio con la testimonianza di un detentuo di quanto successo e delle violenze sbirresche a cui non è difficile credere.
Infatti il centro di Amygdaleza che ospita attualmente 1650 persone è già stato in passato teatro di numerosi espisodi analoghi (ricordiamo ad esempio le rivolte di agosto 2013 e dicembre 2012 contro le condizioni disumane del centro, qui la fonte) mentre ad agosto di quest’anno si è verificata morte di un migrante di origini pakistane per un attacco cardiaco a causa delle pessime condizioni mediche in cui versano i reclusi (questo è infatto il terzo caso di morte per la scarsità di cure).