Mentre un ragazzo nato in Nigeria, per riuscire ad ottenere la libertà di raggiungere la propria famiglia in Francia, è al quattordicesimo giorno di sciopero della fame con gravi perdite di peso, dal CIE di Ponte Galeria continuano le deportazioni.
Ieri, l’espulsione è toccata a 5 tra i ragazzi che intrapresero lo sciopero della fame, dopo essere arrivati dal mare a Cagliari e da lì nelle gabbie del CIE romano.
Secondo i reclusi del centro, lo sciopero della fame fu interrotto in seguito a dei colloqui individuali con la direzione del CIE, colloqui che sembrava avessero portato ad un buon risultato: il rilascio per lunedì 8 settembre.
A quanto pare, il sistema di colloqui individuali e promesse della nuova direttrice del CIE è volto a soffocare le proteste con l’inganno… facile giocare con la libertà e la disperazione altrui.
Ieri notte, una telefonata dalla Tunisia ha ulteriormente sconvolto gli animi dei compagni di prigionia dei ragazzi espulsi: sono nati in Algeria ma sono stati deportati in Tunisia.
Chissà se tutto ciò dipende da un errore o diventerà consueta la deportazione in paesi terzi che hanno stretto forti accordi bilaterali con l’Italia.