Riportiamo questa notizia che arriva dalla Germania mentre l’Italia inaugura la gestione privata dei campi d’internamento etnici, come nel caso di Gepsa, multinazionale del controllo, che gestirà la direzione del lager di via Corelli a Milano.
In Germania alcuni dipendenti di una società di sicurezza privata utilizzata in un centro d’accoglienza per rifugiati a Burbach – la SKI, che gestiva il centro in subappalto dalla European Homecare, a cui è stato revocato il contratto – in Nordreno-Vestfalia, sono finiti sotto accusa per maltrattamenti e abusi gravissimi.
Erano gli stessi “agenti” a filmare e fotografare le violenze: in particolare una foto che mostra, in stile Abu Ghraib, un rifugiato ventenne sdraiato sul pavimento con le braccia ammanettate dietro la schiena e due “aguzzini” che sorridono e uno di loro gli tiene un piede sul collo.
A far scattare le indagini è stata la denuncia di un giornalista che ha fatto vedere alla polizia un video in cui gli aguzzini della SKI costringono un rifugiato e sdraiarsi su un materasso sporco di vomito.
Alle due guardie private sono stati sequestrati – nei loro alloggi all’interno della struttura – manganelli, tirapugni, spray al peperoncino e i cellulari con le foto delle loro “imprese”, ma le persone coinvolte nell’inchiesta sarebbero 6. Secondo le testimonianze dei rifugiati le violenze e umiliazioni erano all’ordine del giorno nel centro di Burbach.