E’ stato chiuso a novembre 2013 dopo numerose rivolte tra cui quella tristemente famosa del 13 agosto 2013 che vide Mejid cadere dal tetto del lager per morire mesi dopo in un letto d’ospedale (leggi qui).
Da allora con cadenza quasi regolare abbiamo letto notizie della probabile riapertura del centro e le conseguenti smentite ma era chiaro che qualcosa stava succedendo in quanto lo stanziamento di fondi per la ristrutturazione del centro era stato fatto e i lavori partiti.
Ora un’articolo apparso la scorsa settimana con un’intervista al prefetto di Gorizia conferma l’apertura del centro a metà gennaio 2015 non appena terminati i lavori.
Al solito non è ancora chiara la destinazione d’uso del centro – secondo alcune voci potrebber funionare come centro di prima accoglienza a supporto del CARA – nè chi si occuperà della sua gestione (la gara per l’appalto dovrebbe partire a marzo 2015); di sicuro c’è che si continua a speculare e fare business sulla pelle delle persone che vengono rinchiuse in queste strutture e come scrivevamo non molto tempo fa non è escluso che anche nelle città dove i centri hanno riaperto con denominazione CARA, l’intenzione del governo sia quella di riportarli alla funzione di Centri di Identificazione ed Espulsione.