fonte: Calais Migrant Solidarity
Ad aprile 2015 la municipalità di Calais in collaborazione con il governo socialista statale indendono aprire il Centro diurno Jules Ferry per tutti i migranti che vivono in città. Questo centro viene venduto dal governo e dai suoi media come un’azione umanitaria. E’ una stronzata! E’ un misero tentativo per provare ad alleviare la catastrofica situazione in cui vivono le persone migranti. Una situazione che è stata creata dalle politiche che il governo ha attuato. L’apertura del centro diurno sarà accompagnata da uno sgombero di massa di circa 2000 persone e dalla distruzione delle loro case: gli squat e le jungles di Calais.
E’ chiaro che l’apertura del centro diurno coinciderà con un grande sgombero degli spazi esistenti nel centro di Calais, e che gli accampamenti verranno “tollerati” solo nell’area attorno al centro. L’intenzione chiara è quella diripulire le strade di Calais, creando un ghetto per immigrati fuori dalla città. Così le condizioni di vita di queste comunità potranno essere comodamente ignorate dai cittadini e il governi potranno negare la loro esistenza. Per ora non c’è una data confermata ma sembra che (lo sgombero) dovrebbe avvenire alla fine di marzo, in tempo per l’apertura del centro ad aprile. Ovviamente annunceremo date più precise nel momento in cui avremo informazioni più precise.
L’ultima tornata di grandi sgomberi, il 2 luglio 2014, avvenne con un grande dispiegamento di forze dell’ordine. Con lo sgombero in contemporanea di Salam e di quattro squat, tutti coloro che vennere identificati come immigrati all’interno di quegli spazii, furono arrestati e internati nei centri di detenzione di tutta la Francia, dopo esser stati gasati e picchiati dalla polizia. Con l’aumento delle deportazioni effettuate dal governo francese in Sudan, le conseguenze di uno sgombero – che presenti le stesse caratteristiche – potrebbero essere catastrofiche per molti/e.
Nonostante alcune persone stiano considerando di trasferirsi “volontariamente”, fino ad ora la maggior parte delle persone ha rifiutato di spostarsi. Malgrado la sistematica repressione sbirresca e le rigide condizioni meteorologiche, le comunità migranti sono state in grado di creare e difendere spazi di autonomia e di autocostruirsi le case. In questi luoghi (accampamenti e occupazioni) un minimo di libertà è assicurata, per esempio la possibilità di andare e venire quando si vuole, di permettere o rifiutare l’ingresso ad altri, di condividere, di far festa, di pregare, di tirar su qualche soldo…
Vi chiediamo di venire a Calais a marzo, per organanizzarci e stare al fianco di coloro che non accetteranno di essere sgomberati ed essere espulsi fuori città.
L’appello è quello di venire a Calais per portare solidarietà e per resistere a questo tentativo di affermazione dell’apartheid e della segregazione nelle strade di Calais. Combattiamo contro la violenza della polizia, contro coloro che l’hanno creata, contro coloro che la appoggiano e la proteggono, contro tutti e tutte coloro che non vogliono vedere. Facciamo appello a te per lottare contro le frontiere, che sono uno strumento di potere e controllo. Non solo a Calais ma ovunque tu sia.
Libertà di movimento per tutti e tutte
Il regime delle frontiere deve cadere
Venite organizzati/e! Porta una tenda, o un furgone o organizza il tuo spazio per dormire a Calais. Sarà un periodo turbolento a Calais e non potremo realmente garantire molto in termini di infrastrutture.