Roma 20 Febbraio: Presidio al CIE di Ponte Galeria

Riceviamo e diffondiamo:

noborder-nonationPAPIS LIBERO , NESSUNO E’ ILLEGALE

VENERDI’ 20 FEBBRAIO ORE 18 PRESIDIO DI FRONTE AL CIE DI PONTE GALERIA

Sono passate tre settimane dal giorno in cui la questura di Roma ha sgomberato il presidio di protesta all’Anagrafe dei movimenti per il diritto all’abitare.

Sono passate tre settimane da quando in quell’operazione repressiva, che ha risolto in termini di ordine pubblico questioni politiche fondamentali come l’emergenza abitativa, la polizia decise di identificare tutti i presenti e richiudere Papis, Amid e Alexandru nel CIE di Ponte Galeria, perché colpevoli di non possedere “le carte giuste”.

In questo tempo in cui sono stati rinchiusi in quel lager siamo andati/e a portare solidarietà ai nostri compagni, chiedendo in maniera forte la loro liberazione.

Siamo andati/e ad occupare nuovamente la Regione Lazio, come tante altre volte abbiamo fatto con Papis , Alexandru e Amid in questi anni di lotta, per ribadire che l’emergenza abitativa è una questione politica di cui sono le istituzioni le responsabili e a cui le amministrazioni devono rispondere con un pianificazione delle soluzioni, che cancelli il mercato di residence, assistenze sociali e accoglienze.

Perché in questi anni abbiamo costruito insieme un possibilità di prendere in mano la nostra vita, senza la cappa di ricatto e controllo che il sistema dell’accoglienza e dell’assistenza implica. Perchè sappiamo che l’autorganizzarsi per costruire insieme degli spazi dell’abitare collettivi e solidali, è già una vita più libera, è un modo per affermare che vogliamo un mondo senza frontiere e dove tutti siamo liberi di scegliere in quale paese, città vogliamo vivere.

Questa possibilità e scelta di vita deve essere repressa. Le persone che la sperimentano devono essere terrorizzate dall’idea che in qualsiasi momento, in base all’arbitrarietà del poliziotto che ti ferma, di quello che ti identifica all’ufficio immigrazione, della questura, del giudice, dei funzionari di ambasciate, degli operatori socio sanitari e degli altri fuznionari del CIE, la tua vita possa essere stravolta e distrutta.

È quello che è successo ad Alexandru rimpatriato in Moldavia venerdì 13 febbraio, nonostante fosse in attesa della decisione da parte di un giudice sulla sospensione del provvedimento di reclusione nel CIE. Martedì 17 febbraio arriva la risposta di sospensione del provvedimento di reclusione, ma la questura solerte tranciatrice di vite lo ha già rimpatriato.

Nella logica del CIE, vera e propria azienda della sopraffazione, accade anche che un altro compagno che contrae la scabbia viene dichiarato incompatibile con il CIE e vien fatto uscire. Ma quando la diffusione della scabbia aumenta e colpisce altre 16 persone, non viene più fatto uscire nessuno perchè si rischia di perdere troppi prigionieri!

In solidarietà con tutte le rivolte dei reclusi e delle recluse che hanno fatto chiudere diversi padiglioni dei CIE in questi anni, siamo contro qualsiasi tentativo di riforma di questi lager di stato.

Chiudere tutti i CIE!

Per ribadire che chi lotta ha sempre compagni e compagne pronti a sostenerlo, e per portare la nostra voce solidale a tutte e tutti coloro che sono reclusi in quel luogo infame.

Venerdì 20 Febbraio ore 18 presidio davanti al CIE di Ponte Galeria – Stazione Fiera di Roma.

Appuntamento alle ore 17.30 alla stazione Ostiense per andare insieme

TUTTI LIBERI, TUTTE LIBERE

Fonte: Coordinamento lotta per la casa

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