Pubblichiamo questa breve comunicazione che arriva dai solidali in presidio permanente a Ventimiglia. Divieti, respingimenti, deportazioni e sgomberi sono il pugno di ferro con cui l’Europa sta provando a schiacciare le vite delle persone migranti, ai confini esterni e a quelli interni.
La nostra solidarietà va a chi ogni giorno rischia la propria vita e la propria libertà per bruciare le frontiere.
Libertà per gli harraga!
PRESIDIO SABATO 22 AGOSTO
DAVANTI AGLI UFFICI DELLA POLIZIA
ALLA FRONTIERA MENTONE-VENTIMIGLIA
PER TODOR E TUTT* LE ALTRE VITTIME DI VIOLENZE E CRIMINI DELLA POLIZIA
Oggi, purtroppo ci troviamo a ricordare le circostanze dell’assassinio di Todor Bokanovic.
All’età di 8 anni, è stato ucciso da un proiettile sparato dalla polizia mentre i suoi genitori passavano la frontiera franco-italiana a Sospelle il 20 agosto 1995.
Questo assassinio ha avuto luogo qualche chilometro dalla frontiera di Mentone-Ventimiglia dove i migranti sono sistematicamente bloccati e deportati da qualche mese.
Se noi ci incontriamo qui davanti ai prefabbricati della polizia di frontiera è perchè siamo testimoni ogni giorno delle stesse logiche che han portato all’assassinio di questo bambino.
Ogni giorno viviamo le violenze della polizia a causa delle frontiere.
E’ passata una settimana da quando un centinaio di persone che ha tentato di prendere il treno per resistere alle politiche razziste della Francia, ha subito violenze da parte della polizia.
E’ un anno che uno dei nostri fratelli resistendo ad una deportazione forzata verso l’Algeria è morto prima del suo arrivo all’areoporto di Roissy.
Sistematicamente i crimini dei poliziotti vengono insabbiati e loro protetti di fronte alla giustizia che si rifiuta di riconoscerli come criminali.
La famiglia di Todor ha inoltre assistito al rilascio dei poliziotti colpevoli dell’omicidio del figlio.
Altre famiglie e partenti di vittime della polizia subiscono la stessa sorte.
Quest’anno la giustizia ha rilasciato i poliziotti che hanno ucciso due adolescenti, Zyed e Bouna, a Clichy-sous-Bois il 27 ottobre 2005.
La stessa cosa è successa per quelli che hanno ucciso il pensionato algerino, Alì Ziri, morto l’11giugno 2009 all’ospedale due giorni dopo il suo arresto da parte della polizia di Argenteuil.
Domani potremmo essere noi le prossime vittime di crimini commessi da parte della polizia francese, da cui subiamo già violenze quotidinianamente.
Cosa succederebbe se uno di noi si rifiutasse di subire le violenze della polizia che ci sbarra la strada che respinge dai treni e deporta i migranti con la forza verso l’Italia?
A Sospel nel 1995 come a Ventimiglia e a Calais nel 2015 la polizia e le frontiere uccidono e umiliano.
Un pensiero va a tutti quell* assassinat* dalla polizia, qui e altrove.
Noi chiediamo l’apertura di tutte le barricate della polizia, in frontiera, nelle stazioni e nei quartieri popolari.
Luogo e ora dell’incontro Sabato 22 Agosto – h 18.00 in via Astride Briand n°30 06500 MENTONE
Testo in francese su mars-infos.org.