Riceviamo e pubblichiamo
Questa mattina la stampa locale d Brindisi ha dato la notizia della riapertura del Centro d’identificazione ed espulsione di Restinco. Una riapertura che per alcuni era già nell’aria, ma che, come avvenuto per il Centro di Crotone avviene per i più in totale sordina. Una mossa quella della prefettura che ha lo scopo di schermare la ventata di critiche e proteste che si portano con se i lager per immigrati. Il centro di Brindisi, 83 posti di capienza, in passato è stato a più riprese danneggiato e reso inagibile dalle tante rivolte dei reclusi* e proprio per questo temporaneamente chiuso per i lavori di ristrutturazione. A lavori ultimati ieri ha riaperto i battenti sotto la guida della cooperativa Auxilium, già gestore del Cara di Brindisi e nome noto nel business della detenzione amministrativa. A quanto pare la struttura è stata riempita immediatamente con una trentina di magrebini provenienti proprio da Lampedusa, il primo Hotspot in funzione in Italia.
Intanto da Bari all’interno della struttura del Cie di Palese, oltre al solita routine fatta di cibo scadente e continue vessazioni di lavoranti e forze dell’ordine , sono stati intravisti personaggi ambigui che armati di macchina fotografica, visionavano le strutture e prendevano le misure, discutendo di possibili ristrutturazioni nel Centro.
* Sulle passate rivolte al Cie di Brindisi potete leggere qui, qui, qui e qui