Abbiamo tradotto questi articoli pubblicati sui blog Calais Migrant Solidarity e Rabble, che ci aggiornano su quello che è successo nei giorni scorsi e aprono interrogativi su quello che succederà a Calais nel prossimo futuro e invitano alla manifestazione del 24 ottobre sul confine inglese in solidarietà con tutte le persone migranti.
Attacco con gas lacrimogeni nella giungla di Calais
Il 7 ottobre verso sera, si respirava nuovamente odore di gas lacrimogeno nella giungla e c’era un ingorgo di macchine in autostrada.
Per impedire alle persone di saltare sui camion, la polizia in tenuta antisommossa controllava l’ingresso dell’autostrada. In giro una folla di persone si muoveva con l’obiettivo di attraversare l’autostrada ed entrare nel Regno Unito. L’atmosfera è cambiata, non appena è partito il lancio di gas lacrimogeni e la folla si è dispersa. Le persone si sono però radunate di nuovo e hanno reagito lanciando pietre. Tra i contestatori c’erano molti minorenni. Non appena la folla di gente è aumentata, la polizia ha usato di nuovo il gas lacrimogeno; la folla si è dispersa e poi lentamente si è nuovamente ricompattata. Tutto ciò è avvenuto ripetutamente per oltre un’ora. Ad un certo punto si sentivano musica e balli mentre la folla diventava sempre più grande e più gas veniva sparato. Sono state fatte almeno 8 o 9 serie di lanci di gas lacrimogeno, ogni volta più lontano nella giungla.
La polizia ha anche sparato i lacrimogeni direttamente sulle persone (cosa illegale in Francia). Un uomo, è stato colpito in pieno petto da un colpo sparato a distanza ravvicinata. Sono stati anche volutamente sparati nelle case della gente e i cannoni di gas hanno sparato ripetutamente in direzione della zona dove vivono gli eritrei. Questa brutale violenza della polizia è stata esercitata indiscriminatamente e molti bambini sono stati vittime dei gas lacrimogeni.
Tutto ciò dimostra ancora una volta non solo le frequenti e efferate violenze della polizia, ma anche che i senza documenti sono quelli che stanno realmente sfidando il regime della frontiera europea.
La giungla di Calais potrebbe non avere più di un paio di mesi di vita. Cosa succederà dopo?
Facciamo un passo indietro al 31 agosto, quando il primo ministro francese Manuel Valls ha visitato Calais e ha annunciato il suo nuovo piano. Per la prima volta da quando il campo di Sangatte è stato chiuso nel 2003, sotto la pressione del governo britannico e a seguito di un blitz dei media di destra, ci sarà di nuovo un campo profughi ufficiale a Calais. Potrà ospitare 1.500 persone. Due organizzazioni hanno presentato proposte per la gestione del campo: la Croce Rossa, che aveva gestito il campo di Sangatte a suo tempo, e La Vie Active, che gestisce l’attuale centro diurno Jules Ferry.
Ora la stampa locale di Calais (link http://www.lavoixdunord.fr/region/migrants-de-calais-la-vie-active-choisie-par-l-etat-ia33b48581n3083186) ha pubblicato le ultime notizie: La Vie Active è il vincitore dell’appalto e costruirà il nuovo campo di 125 container che sarà situato “a 200 metri dal centro diurno Jules Ferry, lungo il Chemin des Dunes”. Non è chiaro al 100%, ma questo sembra significare che sorgerà sull’area attualmente occupata dalla giungla. I primi container dovrebbero essere pronti nel mese di dicembre, anche se ci vorranno alcune settimane o mesi per terminare il campo.
Probabilmente ci sono oltre 4000 le persone che vivono nella giungla in questo momento e i numeri continuano a crescere; 1500 posti non saranno sufficienti. La voce frequente, non confermata, è che i posti saranno offerti solo a chi accetta di chiedere asilo in Francia smettendo di cercare di partire per l’Inghilterra. Ma cosa succederà alle altre migliaia di persone?
Se il piano prevedeva deportazioni di massa, questo sembra essere già fallito: tutte le persone recentemente arrestate e minacciate di espulsione in Sudan (https://calaismigrantsolidarity.wordpress.com/2015/09/24/deux-personnes-soudanaises-ont-ete-expulsees-au-soudan/), in violazione delle sentenze della Corte di diritti dell’uomo, sono state rilasciate. Lasceranno un po’ “di giungla” accanto al campo ufficiale? Oppure si tornerà al vecchio modello di continui attacchi, molestie e sgomberi, grazie al quale le persone senza documenti saranno di nuovo inseguite da uno squat (o da un campo improvvisato) all’altro?
Un’altra fondamentale domanda è: in che modo le autorità “convinceranno” le persone che ora vivono nella giungla ad abbandonarla in modo che possa essere costruito il nuovo campo ufficiale? Questo è ancora lontano dall’essere il primo sgombero di massa nella storia di Calais ma potrebbe essere completamente diverso per scala e intensità da quanto mai visto prima.
Forse la prima mossa del piano per sgomberare la giungla è già stato fatto. Dalla scorsa settimana, per la prima volta, i poliziotti hanno iniziato il “pattugliamento” nella giungla e ormai ci stanno entrando praticamente ogni giorno, in gruppi pesantemente corazzati di 10 o 20 alla volta. In un primo momento, erano venuti ufficialmente a scortare i burocrati dall’ufficio immigrazione di stato (OFFI) che danno consigli sulla domanda di asilo. Più di recente, sono venuti da soli, con ben tre incursioni nella giornata di martedì (6 ottobre). L’obiettivo sembra essere quello di ficcare il naso nel campo, facendo sentire la loro presenza, e cominciare a prepararsi per le operazioni più “importanti”.
24 ottobre: manifestazione alla stazione di di St Pancras, in solidarietà con i migranti di Calais
Siamo molto felici di diffondere questo invito di Calais Migrant Solidarity per una manifestazione alla stazione di St Pancras, il terminal di Londra del treno Eurostar (e sede dello “champagne bar più lungo d’Europa”). Centinaia di persone senza documenti a Calais assaltano le recinzioni dell’Eurotunnel e affrontano la sicurezza privata ogni sera. Almeno 10 persone sono state uccise in prossimità del tunnel dall’inizio di questa estate, l’ultima il 18 settembre. (Tragicamente, questi “incidenti” possono causare alcuni ritardi e disagi per i viaggiatori legittimi con passaporti e biglietti). Invece di adunate inutili vicino a Westminster per implorare i politici, ha molto più senso andare direttamente nelle zone di confine che non rimanere nel centro delle nostre città. Questa manifestazione si terrà alla vigilia della Fiera anarchica del libro di Londra, che quest’anno si svolge a due passi dalla stazione di St Pancras.
Solidarietà con i migranti di Calais! Protesta a St. Pancras International il 24 ottobre
Solidarietà con i migranti di Calais!
Libertà per camminatore del channel tunnel Abdul Rahman Haroun!
Protesta ad Eurostar, la stazione internazionale di St Pancras, Londra, alle 06:00, Sabato 24 Ottobre.
A Calais, circa 4000 persone sono attualmente intrappolate al confine. Gruppi numerosi hanno fatto proteste regolari all’ingresso dell’Eurotunnel, chiedendo che i confini vengano aperti e si fermi la violenza nei loro confronti.
Le persone a Calais sono soggette ad un trattamento crudele e brutale da parte della polizia e della sicurezza privata assunta da Eurotunnel, che usa cani, recinzioni con lame e gas lacrimogeni. Tra le 13 persone uccise al confine da giugno, molti sono morti nel tunnel. Le società Eurostar ed Eurotunnel giocano un ruolo attivo nelle violenze che si perpetrano alla frontiera, e guadagnano su morti e feriti. Inoltre, la società Eurotunnel sta lavorando intensamente nel sostenere l’accusa per Abdul Rahman Haroun, l’uomo sudanese che ha attraversato a piedi il tunnel, solo per essere imprigionato e accusato per mezzo di un’oscura legge del 19 ° secolo.
Le manifestazione ‘Refugee Welcome’ che si sono svolte in tutta Europa nel mese di settembre hanno evidenziato l’entità del sostegno per i migranti che soffrono alle frontiere. Ma se dobbiamo mostrare solidarietà efficace, dobbiamo andare oltre le marce A-B e dirigere le nostre energie verso le istituzioni e le aziende responsabili della cosiddetta “crisi dei migranti”.
Per esprimere piena solidarietà alle persone senza documenti di Calais, invitiamo a fare dimostrazioni e azioni contro Eurostar, Eurotunnel e tutto il regime di frontiera di cui fanno parte. Facciamo appello a tutti i gruppi e agli individui in solidarietà con i migranti di Calais per protestare contro Eurostar nella stazione di St Pancras International, Londra, N1C 4QP alle 18:00 di Sabato 24 ottobre.
Queste sono le nostre richieste:
– Libertà per Abdul Rahman Haroun che ha percorso il tunnel sotto la Manica ed è attualmente in carcere nel Regno Unito.
– Ricordare tutte le persone uccise dai treni Eurostar, Eurotunnel ed Eurostar per dare un maggiore risarcimento ai loro cari.
– Rimuovere i dispositivi assassini di sicurezza, cani e steccati dal tunnel
– Chiedere a tutti i passeggeri di smettere di usare l’Eurostar fino a quando tutti potranno viaggiare liberamente: con o senza documenti, con o senza biglietto.
– Aprire le frontiere.