fonte: Macerie
Ad alcuni giorni dalle proteste che hanno animato il fu Cspa di Lampedusa, da poco riconvertito in Hotspot, ci arriva questa chiara ricostruzione di quelle giornate. Tra voglia di partire, decisi rifiuti di fornire le proprie impronte, partenze annunciate, promesse e poi smentite, un piccolo racconto che illumina un po’ meglio il funzionamento di quella confusa e ancora poco organizzata realtà chiamata – e neanche sul nome c’è ancora accordo – Hotspot.
Intanto i giornali danno la notizia di nuove proteste ieri a Lampedusa. Circa una cinquantina di eritrei si sarebbe infatti allontanata dal Centro per andare a piazzarsi di fronte alla chiesa, chiedendo di poter lasciare l’isola senza fornire le proprie impronte digitali. Solo dopo aver avuto garanzie dal sindaco che non sarebbero stati identificati tramite impronte il gruppo è ritornato verso l‘Hotspot.