Traduzione da Getting the voice out
All’aeroporto nazionale di Bruxelles a Zaventem
Da diversi mesi, i viaggiatori subsahariani o maghrebini in transito all’aeroporto nazionale di Bruxelles vengono catturati dalla polizia e trattenuti nei centri di detenzione per migranti.
Durante il periodo delle vacanze alcune persone, che risiedono legalmente in uno dei paesi Schengen, tornano al loro paese d’origine per vedere la loro famiglia e gli amici. Mentre sono in transito all’aeroporto di Bruxelles vengono controllate e catturate dalla polizia aeroportuale.
Abbiamo raccolto diverse testimonianze di persone trattenute nel centro di detenzione di Caricole che sono state arrestate in quel modo all’aeroporto di Bruxelles. I pretesti per i loro arresti sono molto simili, essi vengono accusati di essere in possesso di un ‘passaporto falso’ o di documenti non in regola e sono direttamente reclusi al Caricole, un centro chiuso collegato alla terra di nessuno dell’aeroporto, in vista di un ‘respingimento’ nel paese di partenza… L’Ufficio Stranieri confuta quanto dicono, si rifiuta di credergli, nega il permesso di soggiorno e li reclude per diverse settimane, anche per diversi mesi. Poi vengono rilasciati o deportati nel loro paese d’origine in cui, secondo l’Ufficio Stranieri, dovrebbero, attraverso l’ambasciata del proprio paese di residenza, risolvere la situazione e prendere un altro aereo per il loro paese in Europa. Quindi, queste persone, anche se sono state legalmente residenti in un paese europeo a volte per più di dieci anni, sono imprigionate amministrativamente per settimane o mesi. Questo dà luogo a problemi inimmaginabili per queste persone e le loro famiglie. Molti di loro perderanno il lavoro e le abitazioni in seguito alla reclusione.
Altri viaggiatori che vivono in paesi Subshariani o in Maghreb vengono nei nostri paesi per trascorrere le vacanze con le loro famiglie che vivono in Europa. Alcuni di loro, mentre sono in transito in aeroporto, vengono arrestati dalla polizia all’aeroporto con vari pretesti fantasiosi. Inoltre vengono trattenuti in centri chiusi, a volte con i loro bambini, in vista del loro ‘respingimento’.
La maggior parte di queste persone, invece di trascorrere le ‘vacanze’ nei centri chiusi, e dopo aver capito quante scocciature burocratiche ci vogliano per ottenere un possibile rilascio, preferisce lasciar perdere il suo progetto di incontrare i parenti residenti in Europa e decide da sé di tornare nel proprio paese.
Altre frontiere
Altri sono arrestati al confine tra la Francia e il Belgio o a Zeebrugge, principalmente afgani fuggiti dalle condizioni di vita e dalla repressione della polizia nel Nord-Pas-de-Calais. Essi vengono imprigionati a volte per molti mesi nei centri chiusi del Belgio, in attesa di espulsione …
Il razzismo in tutto il suo splendore
Le detenzioni amministrative di tutti questi viaggiatori riflettono l’ossessione europea e belga nel dare la caccia ai ‘viaggiatori stranieri’, la maggioranza dei quali sarebbe in viaggio con passaporti falsi, secondo l’Ufficio Stranieri. Verrebbe da chiedersi se la polizia aeroportuale sia in grado di fare una distinzione tra un passaporto falso e uno vero o se, come sembra molto più logico, il suo giudizio non sia puramente razzista.
Queste repressioni e deportazioni di stranieri sono l’espressione di un razzismo puro e semplice nei confronti di qualsiasi persona ‘di colore’ e non hanno nulla a che fare con gli annunciati controlli sulle migrazioni. Perché arrestare e trattenere i viaggiatori con un permesso di soggiorno in un paese Schengen da anni o in viaggio per visitare le loro famiglie stabilitesi in Europa, se non in vista di scoraggiare, intimidire, escludere, cacciare e fare soldi con gli arresti e le deportazioni/respingimenti, rafforzare l’immagine degli stranieri ‘imbroglioni’ e applicare metodi raccomandati dall’estrema destra?
Tutto questo avviene in un silenzio assordante: né i partiti né le associazioni, e certamente non i media parlano di questi ignobili atti che avvengono alle frontiere: tutti sono alla mercé del potere per paura di perdere i loro voti, le sovvenzioni, gli ascoltatori, ecc .
I cittadini dei ‘Paesi terzi’ con cui l’UE desidera firmare accordi di riammissione e partenariato attraverso “misure di incentivazione” non si lasciano prendere in giro: sarà estremamente costoso firmare accordi con tali paesi terzi che vedono i membri delle loro comunità maltrattati nei paesi dell’Unione europea! L’Unione europea si avvia a un altro fallimento con la sua arroganza e stupidità.