Brindisi – Restinco: il racconto di due reclusi del CIE / CPR

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Quella che segue è un’ennesima “intervista” dal Cie/Cpr di Brindisi Restinco. Molte delle cose raccontate dalle voci dei reclusi sono già state testimoniate in più occasioni, riteniamo comunque giusto pubblicare ancora una volta un aggiornamento dall’interno di quelle stanze,, attraverso due voci che con rabbia e lucidità raccontano l’attualità in questo lager per immigrati «irregolari».

Scioperi della fame sono accaduti nelle ultime settimane, per protestare contro i pasti scarsi e spesso rancidi, e per la libertà dai carcerieri del centro. L’isolamento dall’esterno e l’esasperante permanenza che per molti si protrae oltre i 6 mesi sono tali da indurre alcuni di loro a sperare di uscire a costo di essere espulsi. Chi invece preferisce rivendicare la propria dignità con ogni minimo tentativo di protesta, viene immediatamente prelevato nella notte – senza preavviso – per essere trasferito in altri Cpr, oppure condotto a Roma per l’espulsione.

Nel 33 minuti si accenna anche alla presenza di Adriana, donna trattenuta nel centro e in sciopero della fame da poco più di una settimana, passando i giorni nel centro tra paura e solitudine, nel disagio ulteriore di trovarsi reclusa in una sezione maschile.

Il nostro proposito è di rilanciare la solidarietà alle/i recluse/i contro l’isolamento di queste barriere, con le quali la società all’esterno crede di non aver alcun legame. Il nuovo decreto Minniti dimostra il contrario, accostando alla ridefinizione di Cie in Cpr tutta una serie di rafforzamenti alle politiche securitarie di guerra agli esclusi e alle lotte autorganizzate.

Giusto per citare un esempio, il daspo di quartiere, col beneplacito e le congratulazioni dei nuovi candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative leccesi, rischia di applicarsi su chiunque esprima dissenso per le strade. E le lotte contro carceri, Cpr e frontiere sarebbero certamente tra i bersagli di questo decreto.

Che le fiamme dell'”inferno di Brindisi”(così il detenuto intervistato tiene a nominare il Cie di Restinco) possano rivoltarsi verso chi questo «inferno» l’ha creato.

Ascolta qui l’audio.

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