traduzione da facebook
Dal 15 marzo sono stati approvati dei cambiamenti nelle normative ungheresi che significano l’incarceramento in una prigione di container, al confine tra Ungheria e Serbia, di tutte le persone che fanno richiesta d’asilo.
Ciò inoltre significa che gli unici posti dove fare richiesta d’asilo sono le due zone di transito alla frontiera, dove solo 10 persone (a settimana) al giorno (nella versione in ungherese dice ogni giorno della settimana) possono entrare. Chiunque entra nel paese “illegalmente” può essere respinto dall’intero territorio ungherese di nuovo verso il lato serbo delle reti.
Questi respingimenti avvengono da quando la recinzione è stata costruita nel settembre del 2015. Le persone raccontano di serie violenze commesse dalla polizia ungherese, incluse ore di pestaggi, umiliazioni, attacchi con i cani e furti. Un’unità speciale della polizia, l’unità dei cacciatori di frontiera, che è stata addestrata per 2 mesi, equipaggiata con armi e mandata alle frontiere, ha iniziato ad operare.
I cambiamenti normativi legalizzano sistematicamente la violenza e in questi ultimi anni sono diminuiti i diritti delle persone di chiedere protezione, fino ad arrivare all’attuale livello di disumanizzazione come prigionieri a tempo indeterminato.
Manifestiamo contro la disumanizzante propaganda di stato!
Manifestiamo contro ogni tipo di detenzione nei confronti delle persone che chiedono asilo e i migranti!
Manifestiamo contro le pratiche illegali di violenza perpetrate dalle autorità ungheresi alla frontiera!
Il 15 aprile unisciti a noi sul lato ungherese della frontiera!
Ulteriori informazioni in seguito.