fonte: Macerie
Vi avevamo già raccontato dello sciopero della fame, accompagnato da una battitura notturna, iniziato da alcuni reclusi del Cpr di corso Brunelleschi. Già all’indomani dell’inizio di questa protesta, l’ispettore capo del Centro fa il giro di tutte le aree, accompagnato da una squadretta di celerini muniti di idranti, intimando ai reclusi di terminare lo sciopero della fame, altrimenti ci avrebbero pensato i suoi uomini a risolvere il problema, “a modo loro”. Le minacce in alcuni casi funzionano e diversi reclusi interrompono lo sciopero della fame.
Nell’area gialla molti reclusi decidono invece di continuare lo sciopero della fame e la polizia, tenendo fede alle sue promesse, vi si presenta il giorno dopo, giovedì, per portare via con la forza tre reclusi accusandoli di essere i promotori della rivolta. I tre sono rinchiusi in isolamento con la promessa, questa volta, che lunedì saranno riportati tra i loro compagni.
Lunedì i reclusi vengono però lasciati in isolamento e uno di loro comincia quindi a fare casino chiedendo di poter parlare con l’ispettore capo. Dopo alcune ore il ragazzo viene fatto finalmente uscire dall’isolamento ma, una volta fuori, lo attendono alcuni agenti che lo legano e spingono a forza in un furgone. Nel furgone ci sono già i suoi vestiti e oggetti personali, impacchettati nel frattempo alla bell’e meglio dagli operatori di Gepsa e Acuarinto. Trasportato in aereoporto, il ragazzo viene quindi espulso.
Uno dei due reclusi rimasti in isolamento, temendo di fare la stessa fine, decide di tagliarsi le braccia in più punti. Gli agenti del Centro lo portano dapprima in ospedale e poi, dopo veloci medicazioni, lo rinchiudono nuovamente in isolamento. Fuori dal Centro, sempre nel pomeriggio di lunedì, si raduna un gruppo di solidali che, con slogan e petardoni, tenta di far sentire il proprio sostegno a chi è rinchiuso di là dal muro.
Dal Cpr di corso Brunellechi ci arriva poi la notizia di frequenti rastrellamenti condotti dalle forze dell’ordine nel campo rom di via Germagnano. Secondo quanto ci viene detto, tutte le persone trovate senza documenti verrebbero portate via dal campo, rinchiuse nel Centro, e da qui nel giro di pochi giorni espulse.