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Sono mesi che lo Stato italiano deporta in modo regolare e sistematico le persone migranti fermate dalla Svizzera alla frontiera di Chiasso.
Lo Stato ogni giorno priva della libertà di movimento e di autodeterminazione tutte coloro che non possiedono i documenti richiesti dal suo apparato burocratico e dalle sue leggi: deportando e incarcerando chi non rientra nei ranghi della sua legalità, lo Stato cerca di riaffermare il suo controllo su ogni aspetto delle nostre vite.
A Como questo accade con la complicità di Rampinini, impresa locale di trasporti e logistica, che da un anno a questa parte è ben contenta di lucrare sulle numerose deportazioni da Como all’hotspot di Taranto: queste avvengono con i loro mezzi turistici, scortati dalle camionette della polizia.
Rampinini non smette di vincere le gare d’appalto della Prefettura e a incassare migliaia di euro ad ogni viaggio: per questo chiamiamo questo primo presidio proprio davanti alla loro sede di Fino Mornasco, per ribadire che le frontiere, i CPR e tutte le carceri esistono solo grazie a chi decide di collaborare e vendere il proprio lavoro allo Stato.
Rampinini deporta: facciamola chiudere.