Dalla stampa veniamo a sapere che l’Hotspot di Lampedusa subirà un “progressivo e veloce svuotamento” grazie ai danneggiamenti avvenuti durante le proteste degli ultimi tempi.
L’intenzione dello Stato, dichiarata durante un incontro al Viminale avvenuto nel pomeriggio, è di procedere con la ristrutturazione dell’intero centro per rinforzare i dispositivi di controllo.
Nessuna informazione circola riguardo il destino delle persone che sono state costrette in quel centro d’identificazione, subito dopo essere sbarcate nella penisola, e che hanno portato avanti una lotta coraggiosa che ha spinto il campo di concentramento al collasso. In queste circostanze, il “progressivo e veloce svuotamento” dell’hotspot potrebbe consistere in una vera e propria rappresaglia dello stato, ovvero nell’espulsione immediata di gran parte delle persone bloccate nell’isola.
In attesa di comprendere meglio gli sviluppi e la reale situazione dentro le mura del centro, vi lasciamo alle informazioni circolate oggi sulla stampa:
(ANSA) – ROMA, 13 MAR – “Progressivo e veloce svuotamento” e “chiusura temporanea” dell’hotspot di Lampedusa per consentire i lavori di ristrutturazione. E’ quanto deciso nel corso di un incontro oggi al Viminale tra il Capo Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione, il Direttore Centrale dell’immigrazione e della Polizia delle frontiere del Dipartimento di Pubblica Sicurezza ed il Sindaco di Lampedusa.
Nel corso del colloquio è stata analizzata la situazione del Centro di Lampedusa, anche alla luce del recente incendio doloso che ha reso inagibile una ulteriore sezione alloggiativa, già compromessa da analoghi precedenti episodi. A conclusione dell’incontro, si è convenuto di procedere al progressivo e veloce svuotamento della struttura con chiusura temporanea della stessa, per consentire l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione, a partire da quelli già programmati, riguardanti la recinzione, i locali mensa e la videosorveglianza.