In questi ultimi giorni le autorità marocchine hanno rastrellato gli accampamenti siti nelle foreste nei dintorni delle città, e in alcuni quartieri di Nador, Tangeri e Tétouan – vicino alle città spagnole di Ceuta e Melilla – e arrestato centina di migranti. È proprio nei pressi di queste due città che negli ultimi mesi sono nati dei grandi accampamenti di persone migranti. Testimonianze dal posto parlano di “caccia all’uomo” e dicono che almeno 1600 – 1800 persone sono state arrestate e poi dislocate con la forza nella città di Tiznit (a 800 km di distanza da Tanger, circa 10 ore di viaggio in bus), o più a Sud nelle città di Agadir, Errashidia e Marrakesh nel deserto a sud del paese. Alcunx di loro sono statx abbandonatx lungo il tragitto nella zona desertica di Benguerir a oltre 500 km da Tanger, dove risiedevano. Almeno due persone sono morte. I due hanno cercato di lanciarsi dal bus che li stava deportando. I/le migranti, tuttx di origine subsahariana, hanno subito forti violenze da parte della polizia e successivamente da bande di criminali che hanno saccheggiato anche i loro averi e le loro case. Decine le persone ferite. Nemmeno donne incinte e bambini sono stati risparmiatx. Lo scenario è lo stesso di quello accaduto nelle città costiere algerine qualche mese fa. Del resto, lo stesso Marocco non è nuovo a questo tipo di operazioni di deportazione o trasferimento forzato di persone migranti verso accampamenti al Sud del paese. Negli ultimi mesi, le autorità marocchine hanno anche distrutto diversi spazi auto-organizzati, come il campo di Fes, dove la gente si rifugiava per scappare dalle continue violenze di Stato e razziste. Secondo l’Associazione marocchina per i diritti umani (AMDH) questi arresti sono del tutto illegali anche perché avvengono senza alcun mandato giudiziario, specificando soprattutto che “il Marocco, la Spagna e l’Unione Europea ne sono i responsabili”.
In effetti, i rastrellamenti che il regime marocchino giustifica e definisce come “operazioni per lottare contro il traffico degli esseri umani” e per “spostare questi migranti nelle città in cui le condizioni di vita sono migliori” sono state effettuate immediatamente dopo la firma dell’accordo bilaterale sull’emigrazione, siglato tra Spagna e Germania. I due capi di governo han preso l’impegno di soddisfare “tutte le necessità materiali” richieste dal regime del Marocco in materia migratoria. Alcune fonti parlano di almeno 130 milioni di euro. Di questi, 55 milioni sono già stati sbloccati. In effetti, già il giorno dopo l’assalto di 800 migranti alle recinzioni di Ceuta, il ministero degli interni del Makhzen, contattato dal governo spagnolo, aveva presentato una lista per 60 milioni di euro in mezzi al fine di “contenere l’immigrazione irregolare”. La lista comprende veicoli, elicotteri, equipaggiamento anti-sommossa e radar.