Il 14 agosto scorso una prima famiglia di nazionalità serba con quattro figli minori nati in Belgio nel 2012, 2013, 2014 et 2017, è stata rinchiusa nel nuovo lager per famiglie migranti (centre fermé) aperto dal governo belga.
Nei giorni scorsi è arrivata la notizia che la loro espulsione è stata annullata all’ultimo momento. Ieri (23/08) una minore eritrea di 16 anni è stata espulsa verso l’Italia (procedura Dublino), contro la sua volontà e sotto scorta. A nulla è valsa la presenza di qualche attivista che ha cercato di sensibilizzare passeggerx e piloti del volo Bruxelles Airline.
Il giorno dopo centinaia di persone si sono riunite di fronte al Manneken Pis, il monumento più celebre di Bruxelles, per protestare contro la detenzione di minori e per chiedere la chiusura immediata di tutti i Centri di espulsione. In questo mese e nel prossimo seguiranno altre manifestazioni e azioni contro la politica migratoria del governo, le violazioni e le violenze di cui sono vittime le persone migranti sul territorio belga.
Il 19 agosto alcune attiviste del Collectif Anonyme hanno invaso la Gran Place di Bruxelles con uno striscione in cui era scritto: “Questo non è uno scandalo, carcerare bambinx lo è!”. Le due ragazze sono state arrestate, interrogate e poi liberate. Rischiano dagli 8 giorni a un anno di galera per l’accusa di “offesa alla morale pubblica”.
La detenzione di minori, tuttavia, non è una novità in Belgio (come altrove). Un post pubblicato dal blog Getting the voice out mette in evidenza come nel lager per migranti “Caricole” di Bruxelles, esistano delle celle dove la detenzione di bambini e bambine è una prassi da lungo tempo. Con la differenza che rispetto al nuovo Centro per famiglie, i minori vi possono restare massimo 48 ore (almeno così recita la legge) prima di essere espulsi.
Qui di seguito la traduzione del post:
Dei minori nel Centro Caricole, ancora e sempre.
Chiamata del 19/08 di un detenuto:
“1 famiglia brasiliana con due minori, 1 bambina di 2 anni e un bebè di 8 mesi, questa mattina non c’è più.
1 altra famiglia con un bambino di 4/5 anni va via prima della colazione. Il bambino ha girovagato nei corridoi questa notte chiamando sua mamma. Molte famiglie sono arrestate a Charleroi”.
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18/08/2018
Dal momento della sua apertura, il Centro “Caricole” (centre fermé, vicino l’aeroporto di Bruxelles) comprende differenti camere (che altrx chiamano celle) dette “familiari”. Queste celle hanno annesso uno spazio leggermente separato per farvi dormire le/i bambinx. Sono separate dal resto degli altri spazi da alcune porte chiuse a chiave e fornite da una finestra d’osservazione.
La reclusione di famiglie con minori dentro al centro è una pratica comune da tanto tempo, ma le autorità si erano impegnate a non tener conto che di detenzioni di corta durata. Si dice che queste reclusioni durano tra le 24 e le 48 ore, in attesa di un volo d’espulsione già programmato. Ci è stato detto precedentemente che la durata di alcune di queste detenzioni potevano anche superare le 48 ore.
L’arresto di famiglie con bambinx, che minaccia la loro integrità psicologica e li traumatizza anche gravemente, si va sviluppando. Come confermano questo 17 agosto 2018 le nuove testimonianze di due persone detenute al Caricole da qualche tempo:
“Da quando sono al Caricole, ho visto numerosi minori arrivare con le loro madri, cosa che mi disgusta, tra cui una donna, oggi, una donna con un bambino che apprende a camminare. In generale restano una notte o due, poi sono mandati altrove. Ho anche visto una Palestinese, una mamma georgiana e 2 donne africane, …”
In un’altra testimonianza:
“Le precedenti settimane ho visto:
– Una donna anziana, russa penso, con una bambina di circa 5 anni. Sono rimaste sabato e domenica e sono ripartite lunedì.
– Una donna marocchina con suo figlio di 11 anni che sono restate 24h (circa dodici giorni fa) e sono state espulse verso il Marocco.
In questa settimana:
– Una donna dell’Europa dell’Est o russa, d’una trentina d’anni con sua figlia di 2 anni e mezzo o 3. Hanno passato 4h là oggi e poi sono ripartite.
– Una donna del Medio Oriente, con sua figlia di 14/15 anni che son rimaste 24 ore.
– Una donna africana d’una trentina d’anni, con sua figlia di 5 anni. Hanno passato l’ultima notte al Caricole, poi sono partite.
Questa pratica un giorno, magari dopo l’ennesimo dramma o reportage shock, definita come “sospensione della legge”. Non lo è affatto, si tratta semplicemente della volontà del nostro governo di espellere uomini, donne e bambinx, qualsiasi sia il prezzo (umano) da pagare. Una rinuncia a ogni etica, una disumanizzazione, un universo kafkiano per le sue vittime che mira unicamente a ottenere qualche bella cifra da agitare davanti l’elettorato più reazionario e cretino. Una cortina di fuma per il governo Michel e il suo luogotenente Francken.
Nelle nuove istallazioni di detenzione per famiglie del Centro 127bis, la differenza sta nella durata della detenzione, che potrà essere lunga, o senza dubbio ancora più lunga. “Appositamente costruiti” questi spazi permetteranno di aggirare la legge, la forma premendo sulla sostanza, lo spirito della legge che mira a proteggere i minori passa nel dimenticatoio. Ecco cosa fa chi ci governa, buttando del fango su tuttx. Triste Belgio.
È per questo motivo che ricordiamo ancora una volta che nessun arresto amministrativo nei Centri di espulsione sarà mai legale.
No ai centres fermés