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Bologna, martedì 6 novembre. Durante la mattinata nella prima periferia bolognese, in piazza dell’Unità un gruppo di nemici e nemiche delle frontiere ha presidiato per un paio d’ore la filiale della Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BPER) di zona. Nulla più che semplici volantini distribuiti ai passanti o a chi entrava nella banca, nulla più che un megafono e uno striscione in cui stava scritto “BPER proprietaria di lager per migranti. No CPR a Modena”. Mezzi semplici per dar vita a un momento di controinformazione e disturbo.
Abbiamo voluto animare la vita di quell’angolo di piazza per attirare l’attenzione su una nefandezza che BPER desidera tenere celata: la sua partecipazione nella gestione della struttura del futuro Centro di Permanenza per il Rimpatrio che aprirà a Modena. BPER, assieme a BPM, Banca Popolare di Sondrio e Credito Valtellinese sono azionisti della società di locazione finanziaria Alba Leasing attualmente proprietaria dell’edificio di via Lamarmora a Modena, ex CIE e futuro CPR. Abbiamo scelto BPER perché banca locale fortemente presente nel territorio emiliano-romagnolo.
Il CPR che sorgerà a Modena sarà il CPR regionale, nei piani del governo lì arriveranno irregolari da identificare ed espellere da tutta l’Emilia Romagna, l’opposizione a esso non può dunque interessare solo la città in cui sorgerà, ma chiunque desideri opporsi all’esistenza di simili strutture. I nomi di alcuni dei responsabili sono già noti, hanno filiali in tutta la regione e nel centro-nord e chiunque voglia opporsi alla futura apertura del CPR di Modena sa adesso a chi può dar fastidio.