Traduzione da: Rebellyion
Per denunciare la reclusione e le condizioni della loro detenzione (violenza delle guardie, nessun accesso alle cure…) i detenuti del centro di detenzione per migranti (CRA) di Saint – Exupéry (Lione) hanno iniziato un nuovo sciopero della fame collettivo dal 16 marzo scorso. Scrivono i detenuti in sciopero:
“Siamo dentro al centro, le cose sono fatte male, non abbiamo alcun diritto, né con le guardie, né con associazioni dei rifugiati. Siamo come degli animali. Non c’è televisione, non ci sono più passeggiate, il cibo è guasto, ci lasciano litigare con dei coltelli.
Siamo qua da tre mesi e non abbiamo alcuna notizia. Basta! Non abbiamo documenti e non siamo dei criminali.
Ci danno delle medicine per le persone veramente pazze senza prescrizione e senza niente (Diazépam, Lyrica, Valium, Prazépam, Tercian, Zopiclone, Théralène, Subutex) e anche le infermiere sono al corrente di tutto.
Le persone fanno lo sciopero ma gli danno delle medicine per avvelenarle. Ci sono anche dei padri di famiglia qui. Si feriscono. Chi ha dei punti di sutura viene lasciato in isolamento così senza cure. C’è chi ha una malattia al fegato e ha bisogno di cure.
E ma no … siccome non abbiamo documenti non abbiamo diritti ma siamo degli esseri umani come tutti.
Grazie di passare a trovarci”.
In risposta a questo comunicato il 17 marzo, una sessantina di persone solidali si sono ritrovate al CRA (prigione per stranieri in attesa di espulsione) di Lione per sostenere lo sciopero della fame dei detenuti. Scrivono i/le compagnx :
“Le persone detenute si rivoltano contro la detenzione e i mezzi di repressione che vi sono associati. Denunciano le violenze fisiche e psicologiche esercitate dalla PAF (polizia delle frontiere, a cui è affidato il compito di mantenere l’ordine nell centro di detenzione); l’assenza di cure di prima necessità pur essendo imbottiti di farmaci (distribuzione abusiva di ansiolitici come il valium…); il cibo è infetto e scaduto…
Per rompere l’isolamento e sostenere la mobilitazione dei detenuti, i loro cari, delle famiglie e delle/dei militanti contro i CRA si sono ritrovatx davanti al centro di detenzione. Ci sembra necessario rendere visibile e denunciare la violenza che struttura questi luoghi di detenzione. Donne e uomini manifestano contro la criminalizzazione, la detenzione e la deportazione degli e delle stranierx, organizzate dalle politiche migratorie dello stato francese.
I detenuti e le persone solidali hanno potuto comunicare attraverso le mura del CRA. Avevano dei tamburi, dei darboukas, pentole e un megafono per fare sentire la loro solidarietà. Delle famiglie hanno anche potuto farsi sentire e fare passare dei messaggi ai loro cari incarcerati.
È stato letto il comunicato di chi sciopera, sono stati scanditi degli slogan di sostegno. I detenuti hanno risposto con le loro voci e battendo contro le mura del carcere. Di fronte a questo sostegno, la PAF ha represso i detenuti con colpi di manganelli e spray urticanti.
Il sit-in è terminato alle 21 dopo che 4 camion della polizia sono arrivati per mettere fine alla mobilitazione. Prima di partire, i/le solidali hanno denunciato la repressione esercitata dalla polizia all’interno del CRA”.