Lunedì 17 settembre alle 9, un uomo senzatetto che dormiva sul marciapiede nei pressi della Gare du Nord, cade sotto i colpi di armi da fuoco di una delle tante pattuglie di guardie che perlustrano la zona a caccia di persone senza documenti. Gli sparano 3 pallottole. La persona, ferita, viene portata in ospedale. L’uomo aggredito si chiama Ahmed Elasey ed è stato condannato dallo stesso Stato che lo ha ferito a 5 anni di galera.
Qui di seguito la traduzione del comunicato di una campagna di solidarietà e raccolta fondi a sostegno di Ahmed e anche per la copertura delle spese processuali:
“Ahmed Elasey è un senzatetto che dormiva su dei cartoni vicino alla gare du Nord (Bruxelles). Non è raro che sia molestato dalla polizia che a volte gli sequestrava anche quello che possedeva… Il 17 settembre 2018, diversi poliziotti arrivano un’altra volta per farlo sloggiare, ma Ahmad Elasey si rifiuta, si siede per fumare una sigaretta e si vede minacciato da un poliziotto con il suo manganello. In preda alla paura e volendo essere lasciato in pace si alza per andarsene, con il suo coltellino in mano. Spruzzato e accecato dallo spray dei poliziotti, sbattuto contro un muro, picchiato, bloccato, viene preso di mira da un poliziotto che gli spara tre colpi. Uno lo colpisce all’addome, l’altro alla gamba mentre continuano a prenderlo a calci…Alla fine Ahmad è ricoverato in terapia intensiva!
Nonostante tutto questo, l’accusa non sostiene che si tratti di un caso di violenze poliziesche. Anzi, al contrario parla di “un’aggressione con coltello contro un poliziotto: l’autore presunto senzatetto è in uno stato stabile” precisando che si tratta di un belga di origine egiziana. Alcuni potrebbero così immaginare un delitto di qualche balordo…
Imprigionato nonostante necessitasse ancora di cure mediche, è accusato di: tentato omicidio!
In maniera del tutto sorprendente se si considera la consueta lentezza della giustizia, compare in tribunale nel dicembre 2018. Al momento del verdetto, il 21 gennaio 2019, il giudice precisa che il rapporto dei poliziotti indica che Ahmed avrebbe fatto “no” con la testa che gli è utile per non aprire un’inchiesta per i “colpi e le ferite”. Il giudice ritiene che il signor Ahmad “persista nel dormire per strada e che sono state prese sufficienti misure di prevenzione poiché era “manifestamente determinato a combattere”. Del resto, Ahmad vive ai margini e non sembra voler sottomettersi alle regole della società. Per questa ragione rifiuta di concedergli la sospensione della pena.
La sentenza è di 5 anni di prigione, più il pagamento delle spese processuali e di 1000 euro di danni materiali e morali.
Ahmed Elasey è vittima di una politica, quella di scacciare i poveri dallo spazio pubblico.
Queste misure, generalmente prese in nome della sicurezza, assimilano i poveri a dei delinquenti o addirittura a criminali. Le attività quotidiane di una persona senza tetto possono facilmente trasgredire le regole, lasciando agli agenti di polizia un grande margine per decidere chi “minaccia la sicurezza pubblica”. Sembra quasi che sia illegale essere un senza tetto. Un chiaro esempio ne è Ahmed Elasey.
In effetti, il modo in cui la giustizia tratta questi particolari cittadini pone oggi un problema.
Questa violenza contro un uomo a terra, senza risorse, accecato e minacciato dalle forze dell’ordine è perfidamente girata a profitto dei poliziotti aggressori. La vittima condannata!
A tutto ciò noi opponiamo il nostro rifiuto e la nostra rivolta.
Noi non vogliamo essere complici della politica repressiva dello Stato belga.
Noi manifestiamo tutta la nostra solidarietà con Ahmed Elasey.
La solidarietà che si organizzata attorno a Ahmed gli ha permesso di avere un avvocato e di fare appello.
Questo 23 maggio, siate numerosx a mostrarvi solidali e denunciare questa erroneamente chiamata giustizia che condanna le vittime delle violenze di stato.
Riunione alle 8:30 davanti al Palazzo.
Manifestiamo la nostra solidarietà con Ahmed Elasey e lanciamo una campagna di raccolta fondi per lui e le sue spese processuali.
C/C BE50 0003 8318 0918 (Nadine Saidi) Da specificare Soutient Ahmed.