Ieri mattina, sabato 25 maggio, un centinaio di persone immigrate si sono dirette dall’hotspot verso la città di Samos, per protestare contro le invivibili condizioni in cui sono state costrette da anni dalle politiche razziste attuate dalla Grecia e dall’Unione europea.
Verso le 7.30 del mattino il corteo aveva raggiunto il cinema Olympia nel centro città e si è trovato di fronte una violenta repressione da parte di circa 70 appartenenti alle forze di polizia, che hanno sparato colpi di avvertimento in aria e gas lacrimogeni, per poi passare a inseguire e manganellare ferocemente le persone lungo le strade della città. Sono stati fermati e reclusi per ore nella stazione di polizia anche alcuni attivisti di un’associazione tedesca per i diritti dei rifugiati e un giornalista, per impedire che documentassero quanto stava accadendo.
In un comunicato, la “Refugee law clinic Berlin” descrive quanto accaduto: “Sabato mattina ci siamo svegliati con la polizia che inseguiva un gruppo di persone richiedenti asilo con manganelli e gas lacrimogeni per le strade della città. Avevano piccoli rami con fiori in segno di protesta pacifica e manifesti con scritto “Siamo umani – non animali”. La protesta era diretta contro le condizioni disumane in cui si trovavano i/le richiedenti asilo nell’hotspot dell’isola. La polizia ha brutalmente attaccato i manifestanti. Abbiamo visto persone inseguite per le strade da auto della polizia. Abbiamo sentito urla. Mentre giravamo l’angolo, abbiamo visto gli agenti di polizia entrare in una volante e partire. Accanto ad essa, una persona giaceva urlando sul marciapiede – sulla sua schiena c’erano tracce di colpi con manganelli. I poliziotti hanno distrutto i telefoni e tagliato le infradito in modo che i manifestanti non potessero inoltrarsi in città.”
Tra i/le migranti ci sono statx vari feriti e 5 arresti, e alla fine i/le manifestanti sono state respintx fino all’ingresso dell’hotspot, dove plotoni della polizia antisommossa hanno continuato a controllare la folla in protesta. Si è trattato della quinta manifestazione di protesta dall’inizio dell’anno a Samos. Nel campo di concentramento definito hotspot, predisposto per contenere 650 persone, e nella tendopoli che lo circonda,sono segregati al momento circa 4.000 esseri umani.
La lotta delle persone immigrate contro i campi di concentramento e le leggi razziali ancora una volta prova a rompere l’isolamento, proprio alla vigilia delle elezioni europee (e in Grecia, anche delle elezioni amministrative locali), dove si presentano partiti di destra e sinistra che condividono le stesse politiche repressive nei loro confronti.