fonte: Campagne in Lotta
Da anni, nella provincia di Foggia come nella Piana di Gioia Tauro, il protagonismo e la determinazione dei lavoratori e delle lavoratrici delle campagne hanno dato vita ad una lotta per documenti, case e contratti di lavoro. È una lotta auto-organizzata, contro lo sfruttamento e contro i confini che impediscono la libera circolazione delle persone, siano essi campi di lavoro, centri di accoglienza o documenti. Una lotta difficile, di fronte alla quale non possiamo stare a guardare. La Rete Campagne in Lotta nasce proprio per questo: dare solidarietà concreta a queste esperienze, sostenendo l’autorganizzazione come unica strada per la liberazione di tutti e tutte noi.
In Capitanata, il distretto attorno a Foggia, vivono migliaia di migranti, di cui gran parte sono impiegati nel lavoro agricolo. Abitano in casolari abbandonati, in accampamenti auto-costruiti senza acqua né luce, o in veri e propri campi di lavoro, voluti e controllati dalle istituzioni. Tra queste, molte sono le persone espulse o fuoriuscite dal sistema dell’accoglienza, che non hanno altre alternative. Lavorano nei campi di pomodoro e non solo, pagati-e a cottimo o comunque a giornata, per 20 o 30 euro al giorno, subendo continuamente ricatti e rischiando la vita ogni giorno, sul lavoro o nella strada per arrivarci. Le paghe sono altrettanto misere per le donne che lavorano negli accampamenti come lavoratrici del sesso o cucinando per i maschi, ma la loro condizione è ancora più precaria e stigmatizzata. Lo sfruttamento lavorativo e le condizioni di vita sono legate a doppio filo al loro status giuridico: non tutti e tutte hanno i documenti, molti e molte hanno permessi di soggiorno precari, e la questura compie su di loro abusi costanti. Tutto ciò rende le persone ancora più ricattabili, per il solo profitto della grande distribuzione organizzata che fa utili milionari con la produzione agricola.
Ricattabili, ma non vinte-i. La stagione del pomodoro, che va da luglio a settembre, è il momento di massimo afflusso di lavoratrici e lavoratori migranti anche da altre parti d’Italia e dall’estero, e le condizioni di sfruttamento toccano l’apice. Con esse, anche la lotta diventa più forte: dal 2015 chi vive in queste zone si organizza con presidi, manifestazioni, blocchi e scioperi. Ultima di una lunga lista di mobilitazioni, il 6 maggio di quest’anno, oltre 700 lavoratrici e lavoratori hanno incrociato le braccia e hanno attraversato le strade di Foggia, per opporsi allo sgombero della baraccopoli di Borgo Mezzanone ma anche per rivendicare case vere e permessi di soggiorno.
Per questo motivo, come Rete, durante questi mesi estivi intensifichiamo la nostra presenza sul territorio, e facciamo appello alle/ai solidali per contribuire a questa battaglia. Invitiamo chiunque voglia impegnarsi al fianco di chi vive nelle campagne a raggiungerci a Foggia, per contribuire partecipando allo sportello di supporto legale, all’inchiesta sulle condizioni di vita e di lavoro nelle campagne, e soprattutto alle mobilitazioni e alle lotte.
La possibilità di raggiungerci a Foggia inizia a partire da metà Luglio fino a Settembre (ma, tieni bene a mente, l’attività della Rete e la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori prosegue tutto l’anno).
Consigliamo caldamente di pensare ad un contributo solo in caso di disponibilità a partecipare almeno per 7 giorni, soprattutto per garantire un supporto solidale e militante alle lotte in corso.
Per informazioni e contatti:
Mail: campagneinlotta[at]gmail.com
Telefono: 3511033277; 3338649166
Facebook: Comitato Lavoratori delle Campagne
Twitter: [at]campagneinlotta