Venerdì scorso, 14 giugno, verso le 23 un gruppo di detenuti dell’ala B e C del centre fermé di Bruges si è rivoltato contro secondini e direzione.
Secondo quanto riportato dal blog Getting the Voice Out la sera di venerdì una ventina di detenuti guardava una partita di calcio e aveva avuto l’autorizzazione della direttrice di poterla seguire fino alla fine. Nonostante questo, i secondini hanno deciso di impedirglielo. I detenuti hanno allora cominciato a protestare e la direzione ha subito chiamato la polizia. 20 robocops sono subito arrivati al centro e hanno arrestato e poi messo in isolamento 4 persone indicate dalla direzione come “capi”.
Due di loro, dopo 36 ore di isolamento sono stati trasferiti nel lager di Vottem.
Altre fonti parlano di 14 persone messe in isolamento durante tutta la serata. I compagni di cella non vogliono raccontare al telefono (o non hanno la possibilità di farlo) quello che è successo. Probabilmente sono stati messi sotto pressione dalla direzione.
Ancora una volta regna la censura e ciò rende impossibile sapere cosa succede in queste zone “senza diritto”.
“Noi siamo in pensiero per i detenuti che sono ancora in isolamento di cui non si hanno notizie. Non è affatto raro che le persone vengano tenute contro la legge più di 24 ore in isolamento. L’isolamento per “ragioni disciplinari” è una misura frequentemente utilizzata dalle direzioni dei lager per migranti del Belgio quando c’è qualche disordine. Del resto, secondo il regolamento vigente, per un giorno di isolamento non è neppure necessario motivare la decisione”.
Poiché lo Stato rastrella le persone straniere per detenerle e poiché ogni tentativo di rivolta per protestare contro le condizioni disumanizzanti che gli sono inflitte è sistematicamente represso:
sosteniamo la lotta delle e dei detenutx nei lager.
Contro i centres fermés, contro le frontiere e solidarietà a tutti e tutte le/i prigionierx!