Negli ultimi mesi le numerose occupazioni e squat presenti nel quartiere di Exarchia ad Atene hanno subito una forte repressione da parte del governo, in vista di un progetto di “sviluppo” della zona per favorire la speculazione immobiliare e il business turistico. Il governo di Syriza, in vista delle imminenti elezioni, aveva dato il via ad una serie di sgomberi di spazi abitativi e squat: a febbraio era stato sgomberato l’Arachovis 44, le 140 persone immigrate che vi abitavano erano state tutte arrestate e rilasciate in strada dopo due giorni, tranne 2 portate nel centro di detenzione di Amygdaleza. Ad aprile in due diverse operazioni di polizia erano stati 4 gli spazi sgomberati: gli squat Azadi, New Babylon, Clandestina e Cyclope. Circa 300 persone, per la maggior parte famiglie di immigratx con bambinx, sono rimaste per strada, e alcune di loro recluse nel CIE di Amygdaleza. In risposta un gruppo di immigratx aveva occupato con le tende piazza Syntagma, di fronte al parlamento greco, per reclamare case e soluzioni abitative reali per tutte le persone sgomberate, che non fossero la strada o tende negli sperduti centri di accoglienza. Anche questa occupazione di protesta dopo alcuni giorni era stata sgomberata dalla polizia.
Ora il nuovo governo di centrodestra guidato dal partito Nea Dimocratia, insediatosi al potere dopo le elezioni del 7 luglio, promette di portare a termine definitivamente l’opera cominciata da Syriza e di ripulire Exarchia dalla presenza di anarchicx e immigratx e dei loro spazi. Contro questo progetto non si è fatta attendere una prima risposta collettiva e una nuova occupazione.
Traduzione da: Asranarshism
Oggi 17 luglio 19, noi, il collettivo autorganizzato degli immigrati anarchici, insieme ad altri collettivi auto-organizzati e individui solidali, abbiamo occupato un negozio abbandonato all’angolo delle strade Tsamadou/Tositsa, nel quartiere Exarchia di Atene.
I nostri obiettivi come collettivo autorganizzato di immigrati anarchici riguardo questa occupazione sono:
1- un centro di lotta per gli immigrati anarchici
2- auto-organizzarci come immigrati per la lotta comune e costruire relazioni tra le comunità di immigrati e il movimento
3- una caffetteria collettiva in solidarietà con i prigionieri politici
4- attività educative
Le nostre opinioni sull’identità dello squat:
A- Lo squat non è l’obiettivo della lotta, ma è lo strumento della lotta, il che significa: la lotta dovrebbe avvenire nelle strade e lo squat è un aiuto per organizzare le lotte sociali che dovrebbero attuarsi in strada
B- Lo squat dovrebbe essere uno spazio sociale aperto, che crea attività aperte per la società. Ad esempio: corsi di educazione aperti
C- L’occupazione degli immigrati anarchici auto-organizzati non sarà un progetto di edilizia abitativa. A nostro avviso: non c’è alcun problema a occupare uno spazio per esigenze abitative, ma un’occupazione a scopo abitativo in uno squat è un problema perché lo squat è uno spazio politico sociale e dovrebbe essere attivo per la lotta nel vicinato (nel quartiere) e in altre aree
D- Nello squat le decisioni dovrebbero essere prese in modo collettivo e le assemblee dovrebbero essere prive di autorità e situazioni gerarchiche (antiautoritarie e antigerarchiche)
Ci stiamo impegnando per OCCUPARE IL MONDO, in riferimento alla nostra opinione sullo squat.
Da quando il burattino del regime greco “NEO DEMOCRATIA” ha affermato che “puliranno Exarchia” il nostro spazio rappresenta la prima occupazione avvenuta dall’insediamento del nuovo governo, è un grande schiaffo politico nei loro confronti. Riguardo il nostro compagno ferito: anche se voi ci massacraste tutti, non potrete distruggere la resistenza e questo non è un punto di vista personale ma è il nostro punto di vista collettivo.
Il collettivo autorganizzato degli immigrati anarchici
Exarchia, 17/7/2019