Oggi, verso le 13, le persone recluse nell’ala maschile del CPR di Ponte Galeria sono riuscite a informare l’esterno che nel lager è in corso una rivolta, con fiamme che interessano 4 delle 6 aree. Sarebbero stati incendiati alcuni materassi all’interno della struttura per resistere alle imminenti deportazioni di alcune persone.
Dalla sezione femminile comunicano che alcuni reclusi sono stati portati lì, forse una decina di persone che erano nelle sezioni bruciate.
Nonostante il clamore mediatico che la notizia sembra aver suscitato e l’attivazione di associazioni e democratici vari, che hanno fatto richiesta di far entrare una delegazione parlamentare nel CPR per controllare la situazione, ci interessa ribadire che sono solo le rivolte e le resistenze quotidiane delle persone recluse nei lager di stato a squarciare la coltre di silenzio sotto cui lo Stato vorrebbe nasconderle. Dai CPR presenti nelle grandi città come Roma e Torino, a quelli più isolati, a Caltanissetta, Trapani, Palazzo San Gervasio etc., la conflittualità delle persone private della libertà non conosce tregua malgrado il dispiegarsi di feroci violenze poliziesche e sempre nuovi dispositivi di contenimento.