Fonte: Getting the voice out
Avvertitx da solidali presenti in aeroporto, i/le passegerx di un volo della Eritrean Airlines verso la Somalia hanno impedito l’espulsione di A. Le persone a bordo dell’aereo non hanno allacciato le cinture e hanno rifiutato di sedersi nonostante siano state attaccate dalle guardie che scortavano la persona deportata e una persona di Medici senza frontiere sia stata portata fuori e arrestata.
Qui il video:
Secondo le testimonianze delle persone che lo hanno ospitato e del personale medico A. soffre di disturbi psicologici. Nonostante questo il Belgio ha deciso di procedere al terzo tentativo di espulsione. Il primo tentativo si è verificato nell’aprile 2019 ma A. ha opposto resistenza. Il secondo tentativo ha avuto luogo il 17 luglio scorso su un volo della Turkish Airlines. In quell’occasione, durante il transito a Istanbul i/le passeggerx diretti a Djibuti hanno impedito la deportazione. Le guardie belghe hanno passato due notti in un albergo di Istanbul con A. chiuso al bagno ammanettato al termosifone. Al ritorno nel centre fermé (CPR) A. ha raccontato quello che era accaduto durante la deportazione: “Si trovava in una stanza dell’aeroporto di Bruxelles insieme a tre poliziotti e un’assistente sociale. L’assistente sociale gli ha chiesto se voleva partire. “Tu dovrai seguire la polizia e stare calmo”. Allora l’hanno picchiato. Lui ha detto di non voler andare con loro. Ha cominciato a gridare e i poliziotti hanno cominciato a picchiarlo. Poiché non si calmava, allora l’hanno tenuto stretto e gli hanno fatto prendere con la forza un calmante liquido. Così l’hanno portato con le mani legate nell’aereo e hanno cominciato a picchiarlo di nuovo. Aveva le mani legate. Nell’aereo gli hanno legato anche i piedi. Si è messo a gridare e l’hanno tenuto per il collo. Poi l’hanno picchiato in testa. Nell’aereo, l’assistente sociale ha detto ax passeggerx di non muoversi, che questa persona doveva ritornare in Somalia.
La polizia a Istanbul sembra che abbia rimarcato che i suoi documenti di viaggio non erano in regola. La scorta sembra abbia risposto: “Peggio per lui, partirà lo stesso”. Sempre a Istanbul aspettando il volo verso Djibuti A. è riuscito a scappare ma i poliziotti belgi sono riusciti a fermarlo e poi a maltrattarlo.
Era previsto che egli prendesse, sempre con la scorta, una volo verso Djibuti. I passeggeri hanno rifiutato di farlo imbarcare dentro l’aereo, allora i poliziotti hanno preso un nuovo biglietto per il giorno dopo. Una notte d’hotel e di nuovo sulla strada dell’aeroporto. I passeggeri di questo nuovo volo hanno reagito, rifiutandosi di partire se A. fosse stato deportato.
Dopo questo ennesimo tentativo mancato le 3 persone della scorta hanno passato una seconda notte in un hotel di Istanbul. A. ha passato queste due notti seduto al bagno, le mani legate. E’ stato picchiato di nuovo nell’hotel, lontano dalle telecamere dell’aeroporto”.