Fonte: Macerie
A meno di un mese dalle ultime rivolte, i reclusi hanno riiniziato, ieri sera, la loro opera di demolizione del Cpr di corso Brunelleschi. Il fuoco comincia a divampare sul far della mezzanotte nelle aree verde e rossa per poi diffondersi anche all’area bianca. L’unica area integra resta quindi la blu. Mentre le fiamme avvolgono le gabbie in cui si trovavano rinchiusi, i reclusi sono nel cortile, circondati dalla polizia. Fuori dal Centro, all’improvviso arriva un gruppo di solidali e per qualche minuto, assieme al fumo, da entrambi i lati del muro sale verso il cielo il grido: «Libertà».
Se volete vedere il video sull’ultima rivolta, girato dai reclusi, potete cliccare qui.
Da qualche settimana, oramai, quello di corso Brunelleschi non è più ‘unico Cpr in funzione nel nord Italia. Un altro Centro ha infatti aperto a Gradisca d’Isonzo. Il progetto, strombazzato in più occasioni dal governo, di aprire un Cpr in ogni regione sembra cominci pian piano a prender consistenza. Il maggior ostacolo continuano ad essere la rabbia e il coraggio dei reclusi: oltre alle rivolte che abbiamo raccontato negli ultimi tempi, non si contano le proteste e gli atti di resistenza individuali o di piccoli gruppi che scandiscono il tempo nel Centro di corso Brunelleschi, e anche in quello di Gradisca, a pochi giorni dall’apertura, a quanto sembra i reclusi hanno dato vita a proteste e episodi di resistenza.
Sabato 11 gennaio, sono in programma presidi sotto i Cpr di Torino, Gradisca e Roma.
Il minimo che si possa fare è far sentire la nostra solidarietà a chi continua con determinazione e coraggio a ribellarsi, perché di questi Centri non restino che macerie…
macerie @ Gennaio 5, 2020