Mariam Salem, una detenuta del carcere, è morta in seguito al deterioramento delle sue condizioni di salute a causa del comportamento omissivo da parte dei medici.
Una morte in carcere è un assassinio di stato. Tra ottobre e dicembre 10 persone sono morte in carcere e 57 sono i casi di negligenza medica.
Il 3 gennaio scorso, durante la seduta di rinnovo della sua detenzione preventiva che dura ormai da più di 102 giorni, la compagna avvocata Mahienour al-Masry, ha dichiarato che insieme ad altre detenute politiche del carcere di al-Qanater a Il Cairo sarebbe entrata in sciopero della fame parziale, rifiutando il vitto del carcere, per protestare contro le pessime condizioni di detenzione e la negligenza medica che aveva causato la morte della loro compagna.
Mahienour durante il suo rinnovo ha fatto 4 richieste alla procura dei servizi:
- aprire un’indagine contro l’amministrazione del carcere di al-Qanater. Che il medico del carcere venga immediatamente destituito dal suo incarico e che sia aperta un’indagine anche contro di lui.
- Fare una lista delle persone malate all’interno del carcere, che hanno bisogno di cure fuori dall’ospedale della prigione e che sia velocizzato il loro trasferimento in strutture ospedaliere esterne.
- Che l’ospedale del carcere venga fornito di medicine e strumenti necessari, ora inesistenti, per approntare le cure dovute alle detenute.
- Trasferire le donne malate e incinte dal carcere verso le procure o i tribunali con mezzi provvisti di dispositivi medici.
Sempre in questi giorni i/le carx di Alaa Abdel Fattah, anche lui in carcere preventivo, insieme al suo avvocato Mohamed el-Baqer, da 99 giorni, hanno reso note le condizioni in cui si trova insieme a gran parte degli altri detenuti del carcere di Tora. Mancanza di indumenti, giacche o sciarpe invernali pesanti, materassi, acqua calda per fare il bagno o per preparare delle bevande calde. Inoltre Alaa rimane chiuso tutto il giorno e dal momento della sua detenzione non gli è stato permesso di uscire, né di prendere il sole. Inoltre le visite della famiglia si svolgono in una piccola cella semioscura con una barriera di vetro che li separa. Alaa, inoltre non può ricevere giornali, lettere, libri e radio.
La detenzione preventiva di Esraa Abdel Fattah, le cui condizione di salute sono molto fragili anche a causa dello sciopero della fame che ha intrapreso. è stata anche prolungata di altri 15 giorni .
Libertà per tutte e tutti!