Fonte: Macerie
Cominciamo dalla fine. Salutati i reclusi e messe vie casse e generatore, il presidio si trasforma in corteo, lascia corso Brunelleschi e imbocca via Monginevro verso via Mazzarello, per provare a fare un giro attorno al Cpr. Celerini e borghesi, presi un po’ alla sprovvista, devono farsi una bella corsetta per riuscire a schierarsi davanti la testa del corteo e bloccarne il percorso. Il corteo prende quindi la direzione opposta e dopo un giro rumoroso per il quartiere torna davanti al Cpr, dove si scioglie. Un finale diverso dal solito per un presidio che ha visto crescere col tempo il numero di solidali, più di 150 alla fine, e di camionette della Celere, provenienti gli uni e gli altri dalla manifestazione No Tav in centro città.
Che si trattasse di un momento particolare, all’interno del Cpr, lo si poteva intuire da subito, il tempo di qualche coro e un intervento al microfono e da oltre le mura del Centro si vede spuntare il busto di un recluso che, dal tetto dell’area blu, si sbraccia per salutare il presidio. Negli ultimi giorni la tensione dentro il Cpr è riamsta alta, i reclusi hanno infatti continuato a protestare per far aggiustare le docce rotte e ottenere materassi, visto che tanti, dopo le rivolte, sono costretti a dormire nelle sale mensa e per di più per terra. Come abbiamo già avuto modo di ricordare, a fronte di una trentina di posti attualmente disponibili, il Centro continua infatti a rinchiudere più di ottanta persone, nonostante alcuni reclusi siano stati nel frattempo espulsi e altri, invece, abbiano ottenuto la libertà. Chi volesse vedere le condizioni all’interno del Cpr torinese, attraverso un video girato dai reclusi, può farlo cliccando qui.
Durante il presidio c’è stato poi modo di ascoltare come stavano andando le iniziative che si stavano svolgendo in contemporanea a Gradisca e Ponte Galeria a Roma, davanti ai rispettivi Cpr. Venendo infine alla controparte ci sembra importante segnalare il nutrito gruppo di municipali in moto, allertati probabilmente per star dietro alla biciclettata, prevista inizialmente prima del presidio, e annullata poi negli ultimi giorni. Non si può certo dire che il nemico sia disposto a farsi trovare impreparato…
In conclusione, vi segnaliamo la possibilità di ascoltare direttamente dalle voci dei reclusi, in un audio andato in onda sulle frequenze di Radio Blackout, le recenti rivolte che hanno messo per l’ennesima volta in ginocchio la detenzione amministrativa torinese.
macerie @ Gennaio 12, 2020