Riceviamo e pubblichiamo. Per scriverci e inviarci contributi: hurriya[at]autistici.org
Nei CPR si continua a morire. Dopo la morte del ragazzo a Pian del Lago di Caltanisetta il 12 gennaio è solo di pochi giorni successivi l’assassinio di un altro uomo di origine georgiana all’interno del CPR di Gradisca d’Isonzo, aperto poco più di un mese fa.
Nel CPR di Ponte Galeria, l’ultima morte di cui siamo a conoscenza risale all’11 novembre 2018, quando Natalia è deceduta ancora prima dell’arrivo dell’ambulanza.
Dai CPR far uscire notizie all’esterno è molto difficile, soprattutto da quando i cellulari personali vengono sequestrati ai detenuti. Questa pratica è stata inaugurata nella sezione maschile di Ponte Galeria dopo la sua riapertura ma si sta estendendo anche nei CPR dove sempre più spesso accadono rivolte ed evasioni.
I telefoni servono a mantenere contatti con i familiari e gli avvocati ma servono anche per far conoscere le condizioni in cui vivono le/i detenute/i all’interno del CPR. L’acqua fredda, il cibo scadente, il ricorso a tranquillanti, i tentativi di autolesionismo fino alle morti e agli omicidi sono informazioni di cui si è a conoscenza solo grazie alle telefonate ricevute. Per questo motivo le relazioni con l’esterno sono molto temute da chi gestisce i CPR e dalle guardie che intimidiscono le/i recluse/i dal tenere contatti con i solidali o allertare i servizi emergenziali come le ambulanze.
Per mantenere alta l’attenzione su queste strutture di repressione e portare solidarietà a chi dentro continua a resistere e ribellarsi è necessario manifestare la nostra rabbia di fronte ai CPR.
Insieme alle altre iniziative che si terranno nelle giornate dal 27 al 2 febbraio in tutta italia, si terrà davanti al CPR di Ponte Galeria un presidio solidale. L’appuntamento è il 1 febbraio 2020 alle 15, fermata Fiera di Roma del treno per Fiumicino.
Nemiche e nemici delle frontiere