Fonte: Passamontagna
tradotto da A bas les Cra
Una settimana dopo l’ultimo sciopero della fame, le persone rinchiuse nel CPR di Oissel hanno deciso di fare di nuovo lo sciopero della fame.
Diversi comunicati hanno continuato a essere emessi denunciando le marce condizioni di detenzione, la violenza della polizia e la connivenza di France Terre d’Asile (secondo, terzo, quarto comunicato).
Nonostante le intimidazioni e gli attacchi (anche sulla stampa), la loro lotta non si è fermata: forza e coraggio a loro!
Ecco il comunicato stampa che hanno scritto, per farlo girare il più possibile:
Buongiorno,
vi informiamo che i detenuti del CPR di Oissel hanno deciso, questo venerdì 6 febbraio, di continuare lo sciopero della fame contro le cattive condizioni di detenzione, e si lamentano di questo trattamento disumano.
Il collettivo
Comunicato del 4 febbraio 2020 dei reclusi del CPR di Oissel (Parigi): “La nostra mobilitazione continua”
tradotto da A bas les CRA
Da mercoledì 22 gennaio 2020, i detenuti del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Oissel (vicino a Parigi) si organizzano per resistere alla PAF (polizia di frontiera) che picchia, umilia ed deporta. Ma anche per chiedere la partenza dell’associazione del centro di detenzione, France Terre d’Asile, che più che sostenere i detenuti nelle loro rivendicazioni preferisce invisibilizzare le loro lotte e schierarsi con le guardie.
“France Terre d’Asile è solo un’associazione di facciata”: i detenuti chiedono la partenza della FTDA (France Terre d’Asile) dal CPR di Oissel!
Per il momento, l’unica risposta delle guardie è stata quella di proporre pasti vegetariani, ma i problemi importanti ci sono ancora: violenza della polizia, isolamento, FTDA, espulsioni.
“Buonasera,
Vi informiamo che la nostra mobilitazione continua per ottenere risultati per tutte le nostre rivendicazioni (condizioni di ritenzione). Se non saremo ascoltati, saremo costretti a fare di nuovo ricorso allo sciopero della fame. La decisione è stata presa nella riunione di ieri (3 febbraio) dai detenuti. Ma rimaniamo fiduciosi che le cose cambieranno. Ringraziamo tutte le associazioni che ci sostengono e che ci portano la loro solidarietà in questa mobilitazione che è giusta.”
I prigionieri di Oissel, 4 febbraio
Il giorno prima, i prigionieri del collettivo di detenuti di Oissel volevano informare che uno dei prigionieri picchiati questa settimana dalla polizia era stato rilasciato il 3 febbraio.
“Dopo questo comunicato, continuiamo la nostra mobilitazione. Oggi si terrà una riunione, dato il susseguirsi degli eventi per discutere e definire ulteriori azioni.”
Come promemoria se volete portare la vostra solidarietà ai prigionieri in lotta a Oissel o altrove:
In tutti i centri di detenzione (tranne quando la polizia le rompe) ci sono cabine pubbliche alle quali i reclusi hanno accesso senza intermediari.
Cabina Oissel: 02 35 68 61 61 56 / 77 09