Ieri 18 marzo, davanti al consiglio dei ministric’è stato presidio per richiedere il rilascio di Alaa e di tutte le persone detenute nelle carceri egiziane
Al presidio c’erano 4 donne, 3 della famiglia di Alaa la madre la .a Laila Sueif, la zia la prof.a Ahdaf Sueif, la sorella maggiore Mona Seif e la .a Rabab al-Mahdy.
Nel giro di qualche minuto mentre il presidio veniva ripreso in diretta da una di loro, le guardie si sono avvicinate e arrestate. Sono state portate prima al commissariato di Qasr al-Nil per poi essere trasferite alla procura per l’interrogatorio. La prof.a Laila ha rifiutato la presenza degli avvocati e delle avvocate e si è rifiutata di essere interrogata, così come Mona si è appellata al diritto di non rispondere. Dopo estenuanti ore di attesa la decisione è stata l’assoluzione con cauzione di 5.000 l
opo il pagamento della cauzione, n poche ore fa hanno prelevato la .a Laila per trasferirla alla procura dei servizi segret, mentre le altre 3 donne continuano ad essere internate nel commissariato di Qasr el-nil, dove sono state riportate dopo procura. Sia prof.a Laila che Mona sono in sciopero della fame e della sete da ieri.
al 10 marzo sono vietate le visite nelle carceripiù di 60.000 .
ono anni che le persone vengono lasciate morire per negligenza medica stesso ex presidente morto di carcere, perchè vietavano le cure mediche.
Nelle carceri come nei commissariati le persone sono ammassate in celle piccolissime, senza aria, senza possibilità di uscita
Molte compagne e compagni sono rinchiusi in carcere preventivo
I tribunali da qualche settimana hanno smesso di fare trasferimenti durante a causa del virus, ma non si hanno contatti da dentro e non sappiamo che questo periodo
Ricordiamo anche che sono centinaia le persone tutt’ora sottoposte a sparizione forzata.
SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI