Oramai da oltre un mese (40 giorni), più di 450 persone “sans papiers” sono in sciopero della fame in tre diverse occupazioni della città di Bruxelles. “Le nostre domande di regolarizzazione si trascinano per degli anni. Decisioni molto importanti concernenti la nostra vita sono trattate in maniera arbitraria. Quando una domanda è respinta, la ragione spesso non è chiara. Quando facciamo appello la procedura dura di nuovo degli anni”. Gli.le occupanti chiedono, dunque, procedure immediate di regolarizzazione di tutti e tutte le persone senza documenti (si stima che siano 150.000) e per il futuro l’elaborazione di criteri trasparenti, duraturi e rapidi, con una commissione di valutazione delle domande di soggiorno indipendente. Dall’inizio della crisi sanitaria non si contano le iniziative di diversi collettivi e persone sans papiers. Cortei, catene umane, presidi, appelli sulla stampa, incontri con i partiti politici hanno messo in evidenza la situazione di precarietà e sfruttamento in cui versano da anni migliaia di persone, migliaia di lavoratori e lavoratrici. Tutto ciò non è stato sufficiente a ottenere alcun tipo di risposta da parte di istituzioni e governo. In gennaio si è deciso pertanto di continuare la lotta procedendo all’occupazione della chiesa del Béguinage, nel centro di Bruxelles, e di due spazi delle università ULB e VUB. Cinque mesi più tardi, il 23 maggio, di fronte, al muro di silenzio del Segretario di Stato all’Asilo e all’Emigrazione (membro del partito cristiano fiammingo CD&V), gli.le occupanti han deciso l’inizio dello sciopero della fame a oltranza come mezzo di pressione sul governo. Lo scorso 22 giugno alcuni.e solidali hanno occupato l’Ufficio per gli stranieri di Bruxelles per richiedere un appuntamento con il direttore generale. L’incontro non ha avuto luogo e si è proceduto allo sgombero con l’uso di un forte dispositivo di forze dell’ordine. Qualche giorno prima, la sede del PS era stata occupata per 18 ore. Migliaia di persone hanno anche partecipato a un corteo che ha toccato tutte le occupazioni di Bruxelles. Altre azioni di solidarietà sono previste nei prossimi giorni.
Le associazioni mediche che dall’inizio offrono supporto agli scioperanti non cessano di lanciare allarmi sulle loro condizioni di salute. Come ulteriore azione di protesta alcune persone sans papiers hanno deciso di cucirsi la bocca. La situazione è al limite. Il segretario di Stato continua a ripetere di non voler procedere a una regolarizzazione collettiva, né dei.delle sole scioperanti, né tanto meno a una revisione radicale delle norme e delle procedure di regolarizzazione. Dall’altro lato una serie di personalità, istituzioni, partiti, sindacati, associazioni che hanno espresso la loro solidarietà spaccano il fronte politico, presentandosi spesso e volentieri, senza un reale consenso dei.delle diretti.e interessate.i, come mediatori con le autorità politiche. La lotta degli e delle occupanti, tuttavia, va avanti. (Per approfondire: gruppo fb “L’union des sans papiers pour la regularization“)
Solidarietà con i.le sans papiers!