Fonte: Passamontagna.info
Dopo due giorni di incontri e discussioni a Claviere (It), sabato c’è stata una lunga marcia che ha visto più di 400 persone camminare su quegli stessi sentieri frontalieri che ogni giorno e ogni notte vengono percorsi da molte persone ritenute illegali dagli stati europei per attraversare il confine.
Dieci km di sentieri, attraversando quel confine che dalla nascita stessa degli stati continua a separare e a limitare la libertà delle persone. Sotto lo sguardo stranito dei molti turisti in vacanza, che osservavano le camionette al lato dei sentieri e le decine di Crs fissare per ore i boschi in attesa del passaggio della carovana, abbiamo preso il GR 5. Nonostante l’inutile dispiegamento di guardie e mezzi, e un elicottero che continuava a girare sopra le nostre teste, tuttə siamo arrivatə tranquillamente in Francia, a LES ALBERT, dov’è continuato il campeggio sabato notte. Lo stato ostenta spesso un controllo socio-politico che di fatto, fortunatamente, non ha. Soprattutto in montagna dove le linee di confine tracciate arbitrariamente dal Potere sono ancora più porose e inconsistenti.
Quando si è unitə, si è più forti.
Quando si è unitə, si riesce a fare quello che singolarmente implica frequenti cacce all’uomo, respingimenti, botte e insulti da parte della PAF (polizia di frontiera).
Quando si è unitə, qualche volta si riesce anche a vincere.
Sabato la frontiera non è esistita.
Domenica ci siamo mossə in corteo fino a Briancon, camminando per altri 7 km, prima sui sentieri e poi occupando la strada principale che dal Monginevro arriva alla città: ad attenderci c’erano numerose squadre di gendarmerie e Police National, che hanno in ogni modo cercato di bloccare il corteo per non farlo arrivare in centro alla città.
Tanta mobilitazione poliziesca per sviare il corteo da 500 metri di strada del centro: il solito inutile teatrino finalizzato a silenziare la conflittualità che caratterizza questi luoghi di transito, densi di contraddizioni che prendono ora la forma di campi da golf a 18 buche, ora di levigate piste da sci. Cerca di nascondere i respingimenti, le botte, o furti, la disperazione di chi vuole solo continuare il cammino della propria vita e si trova la gendarmerie a braccarlə per la strada. E cerca di proteggere quei luoghi di potere e controllo sociale che sono causa della repressione e della discriminazione in queste terre di frontiera.
C’è stato qualche lacrimogeno, qualche botto e qualche pietra in risposta. Si è saputo che il sindaco ha passato la sua domenica nella centrale della gendarmerie, cercando di “limitare i danni”.
Non siamo riuscitə a passare dal centro, ma siamo arrivatə tuttə sanə e salvə al rifugio solidale di Briancon, dove ad attenderci c’erano decine di persone di passaggio e un bel banchetto.
Nessunə è statə fermatə o feritə.
È stato bello.
La carovana ha proseguito poi verso Gap, luogo scelto perché ospita il tribunale dipartimentale delle Hautes Alpes. È all’interno di queste aule che vengono rifiutate le richieste d’asilo dei minori non accompagnati di tutta la regione nonché intentati procedimenti penali verso lə solidalə che sono attivə nella lotta contro la frontiera.
L’appuntamento è oggi, martedì 27 luglio alle 14:00 a Gap.
Siete tuttə invitatə a passare dal presidio permanente info point a Claviere, affianco al ponte!
Contro tutte le frontiere, e contro le guardie che le proteggono
Freedom, Hurriya, Libertà