Traduzione da: A bas les CRA
Nella notte tra mercoledì 28 e giovedì 29 luglio, diversi prigionieri del CRA di Mesnil Amelot hanno tentato la fuga, mentre altri hanno affrontato la polizia e sono saliti sui tetti degli edifici del centro. Almeno 3 persone sono riuscite a scappare!
Sembra che l’azione sia stata ben coordinata tra i detenuti di diversi edifici del CRA 2 e CRA 3, al punto che i poliziotti della PAF sono stati presi dal panico e hanno chiamato rinforzi della BAC (Brigata anti-criminalità) e del CRS (Compagnia repubblicana di sicurezza). Verso l’una di notte, quasi due ore dopo l’inizio dell’azione, le guardie sono riuscite purtroppo a sedare la rivolta usando gas lacrimogeni, granate stordenti e manganelli. Tuttavia non hanno potuto prendere tutti quelli che erano scappati: forza ai fuggitivi e a tutti gli altri!
Dopo i pestaggi della notte, la repressione è continuata ieri (giovedì 29 c.m.) mattina: perquisizioni in tutti gli edifici, impossibilità di prendere un caffè o qualcosa da mangiare, vari tipi di pressione. Molti detenuti sono stati messi in isolamento o trasferiti nell’edificio delle donne.
Ieri sera sono stati trasferiti al CRA di Vincennes (3 persone) e al CRA di Palaiseau. Tra loro, persone che sono state picchiate parecchio durante la rivolta. Alcuni di loro volevano sporgere denuncia contro le guardie…
Ecco la testimonianza di un prigioniero di Mesnil Amelot sulla repressione seguita alla rivolta:
“Conosci il videogioco “Call of duty”? Era lo stesso. Ero in una stanza tranquilla e improvvisamente ho visto delle guardie correre per i corridoi. Hanno iniziato a bombardarci tutti. Proiettili di gomma, granate stordenti, lacrimogeni..hanno lanciato almeno cinquanta proiettili. Abbiamo raccolto tutto. Ne abbiamo una borsa piena! Sparavano da lontano, da dietro le barriere. Un uomo anziano di più di 50 anni, si è preso una pallottola in faccia. E quando hanno finito di gasarci, sono intervenuti i CRS e altre guardie. Ci hanno obbligato a uscire con le mani in alto, mentre ci insultavano. Hanno perquisito gli edifici, poi i CRS sono rimasti tutta la notte davanti ai cancelli. Le guardie hanno ce l’hanno a morte contro di noi. Tutto questo li ha fatti arrabbiare. Eppure hanno preso solo qualche bottiglia d’acqua in faccia, non è tanto considerando tutta la roba che ci hanno gettato. E non è niente considerando come siamo trattati qui. È sporco, è umido, è mal ventilato, è così disgustoso che ci si ammala. Quindi è normale che la situazione sia tesa“.
Un compagno del CRA2 :
“Ieri è uscita la notizia che si stava svolgendo un’azione collettiva, i ragazzi del CRA3 si sono preparati, verso le 22:30 hanno iniziato a lanciare lenzuola sul filo spinato e a urlare. Abbiamo visto che al CRA3 stava iniziando e quindi abbiamo anche gridato. Le persone dei due CRA sono salite sul tetto, c’erano molte persone sul tetto. Al piano di sotto, abbiamo cercato di bloccare i poliziotti lanciandogli oggetti, urlando contro di loro. 2 ragazzi sono riusciti a saltare dall’altra parte ma gli altri no, è stato davvero difficile, perché sono arrivati molti poliziotti, i ragazzi erano ancora sul tetto, i CRS sono arrivati come rinforzi, hanno lanciato gas lacrimogeni e granate ovunque per spaventarci. Ma i poliziotti non erano sul tetto, stavano solo sparando ai ragazzi lassù. Eravamo noi nel cortile, era un casino. Sono arrivati i rinforzi, credo ci fossero almeno 100 poliziotti in tutto, ci hanno messo in fila e hanno controllato le carte di tutti, si sono resi conto di chi mancava e che alcuni erano scappati. C’erano poliziotti ovunque, alcuni erano fuori, altri erano dentro, molte persone si sono ferite sul filo spinato, c’è un ragazzo che è caduto dal tetto, si è ferito ma non in maniera grave e l’hanno beccato. Dopo non ho potuto vedere tutto a causa del gas, c’erano i poliziotti ma eravamo accecati, sparavano in tutte le direzioni. Dopo hanno perquisito tutto, in ogni cella, per cercare i ragazzi. Alcuni sono scesi dal tetto nel blocco. Il CRS è andato via verso l’una di notte. Tornammo tutti nelle celle. Ho visto ragazzi colpiti da poliziotti con manganelli.”
Ci sono persone che sono andate in ospedale ?
“Non lo so, oggi ho visto un ragazzo che zoppicava, sono stati davvero molto violenti”
E oggi cosa sta succedendo ?
“Ora ci stanno facendo soffrire per vendetta. Non possiamo più avere cibo durante la visita, ma hanno chiuso alle 19:00. Sono venuti questa mattina per cercare e contare le persone. Non potevamo comprare cibo, hanno bloccato i distributori automatici”
Siete riusciti a discutere un po’ tra di voi?
“Ci sono ragazzi che non sono d’accordo con l’azione, ce ne sono alcuni che non hanno niente da perdere, purtroppo qui non abbiamo tutti la stessa situazione. La situazione era davvero calda, era come un film te lo giuro.È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che molte persone hanno cercato di scappare, perché qui è ghetto come sai. Ne portano tante nuove ogni giorno, anche oggi ne hanno portate di nuove. In verità è normale che la situazione sia esplosa“.
Un altro compagno del CRA2:
“Quello che è successo è stato un bordello, te lo giuro, come ha detto il mio amico. Dopo abbiamo dovuto dormire nelle celle piene di gas, c’erano ragazzi che non riuscivano nemmeno a respirare. Qui oggi ci fanno incazzare troppo. Vogliono vendicarsi contro tutti noi per farci pagare il prezzo della libertà. Credo che siano state catturate 7 o 8 persone, una di loro è stata malmenata in isolamento C’era un’auto che era parcheggiata davanti all’isolamento e che lo sorvegliava dall’edificio delle donne. Non mi hanno nemmeno permesso di passargli una sigaretta, immagina. Non è la soluzione privarli ancora di più della libertà. Francamente qui non va, va sempre peggio, ogni volta che vedi facce nuove, nuovi sistemi, non ti fanno riposare, anche quando siamo calmi, in cella, vengono a farci incazzare, a perquisirci, non siamo mai tranquilli qui, sono delle molestie. Loro stessi si assicurano di farti impazzire, ma ci impediscono di difenderci. Oggi hanno riportato indietro almeno 5 persone. Ne hanno messi 3 in isolamento. Chiunque sia stato picchiato, non l’ho più sentito, il suo telefono è spento. Sembra che abbiano girato un film ieri, giuro che se avessimo avuto le telecamere avremmo fatto un film. Le persone più colpite le hanno trasferite per impedire di sporgere denuncia.”
Un compagno del CRA3:
“Volevamo puntare in alto, chiedere i nostri diritti, vedere i nostri figli, chiedere la libertà, ci hanno gasati, picchiati, ma non c’è cambiamento. Si stanno vendicando. Sono andato in ospedale, mi hanno dato una prescrizione, ma quando sono arrivato al CRA si sono rifiutati di darmi i farmaci prescritti. Ho il diabete, non vogliono farmi le cure, anche in prigione ho avuto accesso alle mie cure, non mi hanno nemmeno dato il mio microinfusore per l’insulina. C’era un ragazzo che ha sporto denuncia contro i poliziotti, e lo hanno trasferito direttamente – era davvero pieni di lividi. Hanno trasferito coloro che ieri erano stati colpiti più duramente e che volevano sporgere denuncia. Come vedi, cancellano le tracce. Ma qui è una follia. Non c’è luce nel cesso, è una cosa pazzesca, non possiamo nemmeno comprare l’acqua, beviamo l’acqua del rubinetto mentre io ho problemi ai reni, qui non c’è niente. Sono in Francia da 40 anni ma li conosco, non mi faccio illusioni. Ero già stato espulso nel 2006, avevo il permesso di soggiorno in tasca. È stato dopo i disordini in periferia, hanno arrestato tutti neri e arabi, mi hanno messo a Vincennes, avevo il permesso di 10 anni, ho fatto appello ma il giorno dopo mi hanno legato con lo scotch e messo subito sull’aereo. Ho tutta la mia famiglia qui, non dovrei essere in questo posto, ho avuto permessi di soggiorno di 10 anni per due volte, non è nemmeno legale che io sia senza documenti ora, perché in prigione non mi hanno lasciato rinnovare il mio titolo e ora sono qui. Mais. Comunque, non finisce qui, continueremo a lottare e a fare manifestazioni. ”
Dopo la rivolta e il grande incendio del gennaio 2021, le lotte nel più grande CRA di Francia non si sono fermate. A marzo c’è stato uno sciopero della fame e il rifiuto collettivo di entrare nelle celle. A giugno, in occasione di una manifestazione contro il CRA, i prigionieri all’interno hanno risposto in maniera dura e hanno lanciato uno sciopero della fame. E ancora, le resistenze individuali non si sono mai fermate e i rifiuti dei test per evitare la deportazione continuano, nonostante la criminalizzazione e le minacce delle guardie.
Nelle ultime settimane, l’amministrazione del CRA aveva iniziato a installare recinzioni ancora più alte tra gli edifici del centro. Ma la repressione, la violenza della polizia e i muri sempre più alti non hanno potuto impedire la rivolta e la fuga.
Solidarietà con i prigionieri
Forza ai fuggitivi
Abbasso i CRA!