Fonte: Passamontagna
SULLA GIORNATA IN FRONTIERA. PER LA LIBERTA’ DI EMILIO!
Venerdì Emilio è stato estradato. Dopo l’interrogatorio preventivo, è stato subito rinchiuso in carcere ad Aix-Luynes (Aix-En-Provence), a 300 km da casa. Ieri, in uno dei giorni di apertura della stagione turistica invernale, una manifestazione si è mossa da Claviere verso Monginevro in risposta a questo arresto e contro tutte le frontiere.
All’arrivo Claviere, verso le 13, si trovavano già una ventina di persone di passaggio che, non avendo trovato nessun luogo caldo o riparato dalla neve che cadeva fitta, occupavano il bagno pubblico al lato della chiesa. I turisti per le vie del paese erano pochissimi ma il dispiegamento di forze dell’ordine impegnato a proteggere la loro tranquillità spropositato. Come da copione, infatti, il piazzale di fronte alla chiesa era occupato da camionette di polizia e carabinieri e auto di digossini e sbirri in borghese che filmavano. Insieme a chi, con borse e valigie aspettava il momento buono per attraversare a piedi la frontiera, abbiamo condiviso un pranzo al riparo improvvisato della tettoia dell’ufficio turistico. Verso le 15 ci siamo direttx sulla strada in direzione della PAF. I gendarmi francesi in antisommossa si sono presto schierati poche centinaia di metri oltre la frontiera. Sui sentieri e sul campo da golf sotto di noi, altre squadre in nero stazionavano nella neve. È cominciato quasi subito un lancio di lacrimogeni, mentre la manifestazione si fermava bloccando la strada. Si è presto creata una lunga fila di auto lungo tutta la strada di Claviere. La frontiera è rimasta così chiusa per oltre un’ora e mezza a chi è abituatx a attraversarla sulla strada, in auto con i documenti in piena regola.
Durante il blocco, un autobus di Resalp in arrivo da Briancon e diretto verso Oulx per la coincidenza con il TGV Parigi-Milano, è stato fermato. L’autista ha inizialmente forzato il blocco e ha continuato a guidare nel tentativo di superare una decina di persone che hanno opposto resistenza con i loro corpi, rischiando di investirle. Dopo una serie di proteste, la porte laterale si è aperta e, una volta chiaro che il bus non avrebbe continuato, i passeggeri diretti al TGV sono scesi con i loro trolley per dirigersi a piedi verso Claviere. L’autista è stato convinto a ritornare con il bus ormai vuoto verso Monginevro e si è allontanato in retromarcia attraverso la linea della gendarmerie per fermarsi poi dietro.
I bus di resalp attraversano da anni questo confine. Gli autisti della compagnia hanno più volte dimostrato di intrattenere una collaborazione con le guardie di frontiera. Ad esempio, comunicando agli sbirri francesi al confine il numero di persone apparentemente senza documenti scese a Claviere.
Dal 1 ottobre di quest’anno, Resalp ha annullato le fermate di Cesana e Claviere e l’accesso al pullman senza prenotazione online, fino al 15 dicembre.
Ora che i bus sono stati deviati, le persone di passaggio sono obbligate a percorrere a piedi sulla strada il tratto tra Cesana e Claviere, allungando ancora di più il loro viaggio.
Resalp seleziona i propri passeggeri. Con le sue corse esclusive per persone munite di documenti, pass sanitario e magari anche prenotazione online collegata al biglietto del TGV, è complice di questa frontiera. Resalp e tutto il business del turismo che sfrutta questi territori sono complici.
Se le persone senza documenti non possono passare, allora nemmeno i turisti lo faranno.
FRONTIERA RAZZISTA E ASSASSINA, TURISMO COMPLICE