Fonte: Assemblea No Cpr no frontiere -FVG
Il 7 Dicembre B.H.R, un uomo marocchino di 41 anni, si è tolto la vita nella cella in cui era recluso in isolamento per quarantena Covid.
In due anni dalla riapertura del CPR a Gradisca sono già 3 le persone morte in questo centro di detenzione. Dopo Vakhtang Enukidze e Orgest Turia si conta ora un altro morto di Stato tra i reclusi nel lager di Gradisca.
I CPR sono dei centri di detenzione amministrativa dove le persone vengono disumanizzate e private della propria libertà, con la prospettiva di una deportazione, solamente perché non hanno dei documenti in regola.
Le condizioni all’interno di questi lager sono terribili, addirittura peggiori di quelle di molte carceri. Sono innumerevoli gli atti di autolesionismo, i tentati suicidi e le violenze contro i prigionieri, ma anche le proteste e le rivolte contro questi lager.
Domenica 19 Dicembre ci troveremo al CPR di Gradisca perché la morte di B.H.R non passi sotto silenzio, per portare la nostra solidarietà ai reclusi e per ribadire che tutti i CPR vanno chiusi subito.
DOMENICA 19 DICEMBRE, dalle h 14.30
GRADISCA D’ISONZO, davanti al CPR (via Udine 31)
PARTECIPIAMO NUMEROSI!