Fonte: Punto di rottura – Contro i Cpr
PRESIDIO AL CPR DI MILANO – DOMENICA 19 GIUGNO 2022 – ORE 18:00
In solidarietà a chi è processato con l’accusa di devastazione e saccheggio per le rivolte al CAS Serena di Treviso del 2020 e per portare un saluto a chi è recluso dentro il CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio).
RITROVO: ci troviamo al parcheggio davanti al Centro sportivo F. Scarioni in via Tucidide, 10 a Milano
Porta pentole e fischietti per fare più rumore.
Da settembre 2020 a Milano ha di nuovo aperto il CPR, minaccia costante per chi vive senza documenti regolari e luogo dove ogni aspetto della vita viene calpestato.
Al suo interno le condizioni sono terribili: dal cibo di scarsa qualità – e spesso scaduto – alla prescrizione di farmaci psicotropi, dalla mancanza di cure mediche e supporto legale a standard igienici inaccettabili.
Il CPR rappresenta solo l’ultimo anello della catena mortifera di selezione e sfruttamento costituita dalla gestione delle migrazioni.
Nel 2020 nel CAS Serena di Treviso è scoppiata una protesta legata alla totale assenza di tutela della salute nel momento di diffusione del COVID-19, acuita dalle strutturali condizioni di sovraffollamento, cure mediche assenti e collaborazione tra operatori sanitari e polizia. Il 30 giugno 2022 si terrà a Treviso il processo per la rivolta al CAS Serena, che vede gli imputati accusati di sequestro di persona e devastazione e saccheggio.
L’accusa di devastazione e saccheggio viene sempre più spesso utilizzata a sproposito, non solo in occasione di manifestazioni e proteste di piazza, ma anche per reprimere duramente le rivolte nei luoghi chiusi e controllati, come è accaduto anche per le proteste che hanno infiammato le carceri nel marzo 2020.
Nei CAS, nei CPR, nelle prigioni, così come nelle strade e nelle piazze, la gestione della pandemia è stata l’occasione per accelerare su controllo e repressione, su esclusione e sacrificio.
Perciò vi invitiamo a un presidio davanti al CAS di via Aquila e al CPR di via Corelli a Milano, per portare un saluto a chi è rinchiuso e in solidarietà con chi è processato per le rivolte.