QUI, LO STATO TORTURA!
Corso Brunelleschi, Torino.
Sulla contestazione alla rete per il superamento dei CPR
A quasi due anni dalla chiusura del centro di detenzione amministrativa per effetto delle rivolte delle persone recluse, il sipario e la formale indignazione di sindacati, terzo settore e associazionismo non possono che essere considerati inaccettabili.
La complicità con il razzismo di Stato e le sue violenze degli enti e delle realtà che oggi hanno preso parola con la RETE PER IL SUPERAMENTO DEI CPR è tanto evidente quanto nauseante. Mentre dalle campagne del saluzzese a quelle del sud Italia CGIL, CISL e UIL stringono le stesse mani che sfruttano i e le braccianti allo sfinimento; nelle città il terzo settore specula sulla sofferenza e le esigenze di chi decide di migrare: casa, istruzione, assistenza legale. I partiti e i loro rappresentanti ad ogni livello, che siano di circoscrizione o parlamentari, sono gli stessi che negli anni hanno approvato, legittimato e applicato leggi e accordi che hanno reso il mediterraneo e le frontiere dei veri e propri cimiteri a cielo aperto.
I CPR si chiudono col fuoco non è uno slogan, ma un dato di fatto dimostrato tanto a Torino nel Marzo 2023, quanto nelle settimane passate a Gradisca d’Isonzo e in tanti altri centri.
Siamo solidali e complici con chi lotta per la libertà, con chi con gli strumenti a propria disposizione prova a restituire anche solo un briciolo della violenza che quotidianamente viene imposta dalle istituzioni e le sue autorità.